Ripartire da quel 12 giugno

Ripartire da quel 12 giugno

Ma chi l'avrebbe mai detto? 

Se solo riportassimo le lancette indietro di due anni e mezzo.

Il 12 dicembre 2021, il Massimino, i due gol di Moro, la follia di Almici e la frustrazione di Luperini. Un'era fa. Sembrava il punto più basso di ogni ambizione che già a metà campionato aveva tolto la maschera: era soltanto velleità.

E invece, il calcio. Capace, nell'arco di sei mesi, di illudere, deprimere, accendere, stupire. Tutto concentrato, dal tracollo del Cibali al trionfo del 12 giugno. Due domeniche separate da 182 giorni in cui davvero, come per Jack Nicholson con Helen Hunt, qualcosa è cambiato.

Inutile, o superfluo, ricordare qui come in sei mesi il Palermo sia zampillato fuori da una botte vecchia per inebriare una città intera. Usiamo invece la ricorrenza – due anni oggi da quella magnifica gioia – per riassaporare proprio quel gusto che si vorrebbe rivivere presto. In fondo, va davvero oltre il risultato. A pensarci bene, quel che chiede il termometro palermitano è tornare a sentire sulla pelle tutto quel calore esplosivo ed elettrizzante che quasi bruciava, un giorno dopo l'altro, alimentato da parole che, per la prima volta dopo tanto tempo, in questo calcio che spesso è copione noioso già scritto e replicato, sembravano fuori dal contesto, dagli schemi, persino dalla logica: “A me, sinceramente, la vittoria o la sconfitta... non me ne frega un cazzo!”.

È forse utopia più che auspicio pensare di poter riabbracciare quelle stesse identiche sensazioni. Ma l'atteggiamento, che da quelle parole piene di lucida irrazionalità scaturiva, ecco, l'atteggiamento sì. La voglia che va oltre i calcoli, la semplicità che è centro gravitazionale di ogni vero desiderio: semplicemente e con tutta la forza di cui si è capaci, volerlo.

Che sia questo il 12 giugno dei rosanero che resteranno e di quelli che arriveranno, dei nuovi protagonisti dell'area sportiva, della stessa società che già era stata rapita da quel mare caldo e avvolgente che in quei giorni fu la città vestita di rosa.