Il vuoto dietro al 9

34 gol in due campionati di serie B, equamente divisi tra i 17 del primo e i 17 del secondo. Numeri notevoli, pesanti, che hanno permesso al Palermo di sfoggiare il secondo bomber più prolifico della categoria nelle ultime stagioni due stagioni (dietro solo a Pohjanpalo con 41 marcature complessive). La domanda che però sorge spontanea è "Ma dopo il Capitano?". Perché se è vero che le statistiche di Brunori sono esaltanti, è altresì impossibile negare come il peso realizzativo dell'attacco rosanero sia stato quasi unicamente sulle spalle del numero 9, mentre i vari comprimari che si sono succeduti hanno faticato anche solo ad avvicinarsi alla metà del suo rendimento.
E' importante sottolineare come spesso il Palermo, soprattutto sotto la gestione Corini, si sia affidato all'ex Arezzo come unico riferimento centrale offensivo nell'undici titolare, ma le occasioni in cui l'assetto tattico scelto dal mister ha richiesto lo schieramento di una seconda punta non sono mancate, soprattutto nel periodo del 3-5-2, nella seconda metà del campionato 2022/23. Certo, Soleri ha messo a referto qualche rete bella e significativa (per un totale di 9 in due stagioni), ma tra Tutino, Vido e Mancuso i centri sono stati appena 8. Dati emblematici, per un Palermo che non ha segnato di certo poco, chiudendo anche come terzo miglior attacco del torneo cadetto appena concluso, ma che ha indiscutibilmente sofferto la mancanza di un paio di elementi d'attacco capaci di garantire continuità e sostanza.
Poter contare su un finalizzatore che garantisca un'abbondante doppia cifra è essenziale questa categoria, e tra le squadre che hanno occupato le prime posizioni nelle ultime edizioni della serie B gli esempi si sprecano (22 gol di Pohjanpalo, 21 di Lapadula, 17 di Cheddira, 14 di Cutrone), ma poter disporre di un parco attaccanti capace di fornire tra i 5 e i 12 gol ciascuno porta non solo abbondanza in termini di marcature, ma anche una certa imprevedibilità e varietà dei calciatori capaci di punire gli avversari. Fatto dimostrato quest'anno dal Parma (8 reti per Bernabé, 10 per Benedyczak, 11 per Man) o dal Frosinone la scorsa stagione (12 gol di Mulattieri, 6 di Borrelli, 6 di Moro, senza contare i 9 di Caso e gli 8 di Insigne).
Posto che la situazione relativa alla permanenza o meno di Matteo Brunori in rosanero è ancora tutta da definire, il nuovo DS Morgan De Sanctis è chiamato a un lavoro di costruzione del reparto avanzato che, nella precedente gestione tecnica, ha fatto emergere non poche difficoltà. Con Soleri sul piede di partenza e Mancuso rientrato alla base dopo il mancato riscatto, sarà fondamentale alzare considerevolmente il livello qualitativo nella scelta dei loro sostituti, con la speranza, inoltre, che la nuova filosofia di gioco che verrà introdotta da Dionisi possa esaltare anche le comprovate doti di finalizzazione mostrate da giocatori come Segre o Ranocchia.