Palermo e CFG corrono su binari diversi? Una parola potrebbe aiutare
Il lunedì della sosta nazionali è già pesante per qualsiasi appassionato di calcio. Per i tifosi del Palermo, da tre anni a questa parte, è divenuto quasi un incubo. Saranno due settimane lunghissime, dopo che i rosa hanno raccolto appena due punti contro tre avversarie modeste, e sono stati distanziati ulteriormente dalle prime tre, che hanno vinto tutte. Non solo, il gruppo dei playoff ha visto prendere terreno anche ad altre squadre, con ambizioni (e budget) che valgono meno della metà di quelli del Palermo.
Il dubbio oggi è se questo dilagante sentimento di sconforto sia arrivato anche ai vertici della società, se anche al piano alto del club di viale del fante l'attuale condizione dei rosanero provochi la stessa irritazione, sfiducia, scoramento. Dubbio legittimo dal momento che attualmente non si vedono stimoli esterni in tal senso.
Gli allenamenti riprenderanno soltanto mercoledì. Nel frattempo ci sono squadre in crisi, esattamente come il Palermo (vedi Sampdoria), che hanno mandato la squadra in ritiro e faranno doppie sedute quotidiane. Sono gestioni della crisi diverse, nessuno può sostituirsi al campo affermando che l'una sia più produttiva dell'altra, che dunque fra due settimane i blucerchiati arriveranno al Barbera in condizioni migliori dei padroni di casa, ma il calcio vive anche di segnali e le due situazioni a confronto certamente alimentano riflessioni sulle ambizioni nel breve del CFG a Palermo.
Così come per la comunicazione: se non nei risultati, è lecito chiedersi se in un momento di grande difficoltà un'uscita pubblica da parte della dirigenza possa far bene all'ambiente?
Non si vuole mettere in dubbio la presenza all'interno del club, ma siamo sicuri che non possa avere effetti positivi una voce anche “fuori dal palazzo”, una strigliata mirata a responsabilizzare pubblicamente allenatore e giocatori?
Mister Dionisi, non esente da responsabilità, è in questo momento l’unico parafulmine di una situazione che sta assumendo tratti negativi in campo e nelle sfumature: basti riascoltare le parole del tecnico rosanero in merito all'esclusione di Brunori dal match di Frosinone.
Non è una dichiarazione a cambiare l'inerzia, non sarà una conferenza stampa a portare i tre punti e la ricercata continuità, ma oggi emerge con forza un sentimento che chiede a questa società un gesto, una parola, una presenza che dica a chiare lettere che la rabbia della piazza è la stessa del club, che si sta camminando sugli stessi binari, che si vuole correre alla stessa velocità. Sempre che le due strade coincidano davvero.