Se son dollari fioriranno

Se son dollari fioriranno

Il nuovo corso in casa rosanero, tanto sospirato dalla tifoseria palermitana, ha preso dunque il via; Maurizio Zamparini dopo tre lustri di presidenza, tra luci iniziali ed ombre finali, ha passato il testimone al giovane Paul Baccaglini.

Tra i presenti in conferenza stampa e coloro che l'hanno seguita in diretta streaming, non ce n'è uno che non sia stato favorevolmente colpito dalla sua brillantezza sul piano della comunicazione, ma anche dalla sua abilità nel dribblare domande su cifre e nomi circa la consistenza finanziaria e componenti della subentrante società.

Nulla sull'argomento si sapeva prima della conferenza, nulla è stato comunicato alla fine. 

Progetti strutturali, programmi sportivi, tatuaggi a mai finire, ma di quanti "picciuli" si dispone nulla è stato dato sapere.

Dal punto di vista formale, un altro particolare del baby-Presidente, che non è sfuggito, è stata la pronuncia delle numerose parole in inglese-americanizzato usate durante il suo intervento: perfetta, roba da "actor's studios".

 

Peccato che a rovinare l'atmosfera ci abbia pensato Zamparini che al giornalista Salvatore Geraci, che giustamente gli chiedeva lumi sulla cifra in base alla quale aveva venduto il Palermo, rispondeva non proprio in dolce stil novo: «sono cazzi miei»

I numerosi rappresentanti della stampa presenti hanno tentato di saperne di più sui nomi dei soci co-finanziatori dell'intera operazione, ma anche qui da parte di Paul Baccaglini acqua in bocca.

Forse nessuno ci ha fatto caso, ma forse un primo nome potrebbe essere saltato fuori. Tutti i giornalisti presenti rivolgendosi al Presidente gli hanno dato rispettosamente del "lei", uno solo gli ha dato del "tu", Mario Giglio (nella foto). Questo unico tono, insolitamente confidenziale, porta a nutrire un legittimo sospetto: che sia proprio lui uno dei soci al momento occulti? Si scherza, naturalmente. Ne sapremo di più nelle prossime ore. 

 

E poi, corsi e ricorsi, ecco rispuntare Frank Cascio, un fantasma (ma non troppo) che è aleggiato per buona parte della esposizione presidenziale.

 

Tra l'altro, è stato detto, è un famoso promotore di eventi musicali e potrebbe portare a Palermo grandissimi nomi del rock internazionale; tanto per avere un'idea della portata, se Palermo-Roma di domenica sera si giocasse nel nuovo stadio, e con Frank Cascio già in società, nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo potrebbero suonare, nientepopodimeno, che i Rolling Stones. Satisfaction!

 

Conclusione: tutto rimandato al closing di metà Aprile; ci auspichiamo che per quella data la definizione non rimanga ancora aperting.

Come dire:se son rose, anzi, se son dollari, fioriranno.

In attesa degli sviluppi fissati una cosa è certa (o quasi): Zamparini non è più il Presidente del Palermo. In Viale del Fante ora comanda Baccaglini.  O Zampaglini???