Zamparini e il Palermo, punto e a capo? Era ora

Zamparini e il Palermo, punto e a capo? Era ora

Quando il Palermo tornerà in campo sarà primavera. Le belle giornate, il sole più caldo. Qualche rondine si vede già:  l’inverno è alle spalle, il cielo sereno, ora è tempo di pensare solo al campo, ché a tutto il resto pensa Foschi. Lo dice quell’abbraccio durante Palermo-Carpi: un quadro, un ritratto di famiglia con i figli, tanti, dentro le braccia del padre, solo.

 

Il Palermo saluta la stagione fredda lasciandosi dietro mille piogge, qualche tempesta, tuoni, lampi, fulmini. E’ ormai un ricordo la nebbia british, l’acquazzone inglese, intenso e gelato, che ha rischiato di ribaltare l’imbarcazione; è un ricordo, come le sconfitte di gennaio e l’altalena di febbraio; come il rischio penalizzazione che avrebbe compromesso quanto fatto fin qui e, probabilmente, quanto ancora resta da fare per conquistare la promozione, quella che ora più che mai fa rima con salvezza. Foschi lo sa bene e tiene salde le mani sul timone: guai a perdere la rotta, a non trovare il vento giusto, guai a farsi cullare dalle onde morbide dei risultati ritrovati. Si naviga a vista, certo, ma la luce è nitida e quando fa buio i punti di riferimento sono sufficientemente luminosi. 

 

Tra questi c’è anche il portafogli di Zamparini? Si perdoni lo stile: chissenefrega. Oppure: era ora. Il debito lussemburghese è tutto suo, non è nato per caso, né oggi si è estinto: è stato generato dalla gestione finanziaria che oggi costringe l’ex patron alle misure cautelari. E il Palermo, in un modo o nell’altro, dovrà riscuoterne la parte mancante. Tanto più che oggi un’iniezione di denaro - dovuto - coincide con la sopravvivenza della società che lui stesso ha portato ad un passo dal baratro. 

 

Ciò che conta davvero in questa assurda, anormale, complessa e speriamo brevissima fase della vita del Palermo calcio è che il mare possa acquietarsi e prestare un comodo viatico verso le due Itaca rosanero, entrambe nello stesso porto: cessione e Serie A. Oggi più che mai un binomio inscindibile.