Piove al Barbera, Juve ‘ladra’. Ma De Zerbi supera l’esame

Piove, Juventus 'ladra' al “Barbera”. La Vecchia Signora torna a Torino coi tre punti, ma ad uscire tra gli applausi è il Palermo, sconfitto nel proprio stadio invaso dai tifosi avversari. I rosa, dopo aver subito il gol e in condizioni climatiche avverse, tengono testa ai bianconeri. Coraggio De Zerbi, ancora una volta: al cospetto della corazzata di Allegri, il tecnico bresciano decide di stupire. Confermato il 3-4-2-1 come modulo, con diverse novità negli interpreti rispetto a Bergamo. In difesa, Gonzalez rileva Andelkovic. In mezzo al campo tocca a Gazzi e Jajalo, ma a destare maggiore scalpore è il tridente offensivo: insieme a Diamanti c’è Chochev a supportare Norbert Balogh, schierato a sorpresa al posto di Nestorovski.

Ti aspetti la valanga bianconera, invece il Palermo risponde tono su tono, mascherando la differenza di valori in campo con un possesso palla che irretisce e crea difficoltà agli uomini di Allegri. I rosa non buttano mai il pallone, cercano come di consueto gli esterni e provano a sfruttare la profondità con Balogh ma Buffon non corre seri pericoli. Sull’altro fronte Posavec si rende protagonista su una punizione di Pjanic, una botta di Lemina e un lob dell'ex romanista. Higuain e Mandzukic vengono imbrigliati dal trio difensivo composto da Cionek, Gonzalez e Goldaniga. La gara si gioca su un equilibrio sottile che resiste sino al rientro negli spogliatoi.

A inizio ripresa la Juventus passa e il gol bianconero rappresenta davvero una beffa: traversone di Dani Alves, Goldaniga in piena area prova ad allontanare col tacco ma, con un deviazione tanto maldestra quanto precisa, beffa Posavec. Dopo un’ora di gioco De Zerbi decide di operare il primo cambio: fuori Balogh, dentro Nestorovski. Dopodiché Bruno Henrique rileva Jajalo. Negli ultimi venti minuti il Palermo ci mette abnegazione e sacrificio ma non riesce a spaventare Buffon. Rosa sconfitti, ma rimane la soddisfazione di aver giocato una gara alla pari contro i campioni d’Italia. (foto di Pasquale Ponente)

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