I «picciotti» rosanero e l'arte Kintsugi: Palermo-Cesena 1995

Un viaggio fra Sicilia, America e Giappone per raccontare la storica partita dei rosanero di Arcoleo

I «picciotti» rosanero e l'arte Kintsugi: Palermo-Cesena 1995

3 settembre 1995. A San Jose, California, l’informatico Pierre Omidyar fa la prima vendita online della storia: nasce eBay; lo stesso giorno, allo stadio “La Favorita” di Palermo, la squadra rosa allenata da Ignazio Arcoleo pareggia 1-1 con il Cesena: nasce il “Palermo dei picciotti”. Difficilmente paragonabili in termini di importanza, queste due storie avvenute quasi agli antipodi del globo possono avere come denominatore comune una parola: Kintsugi.

 

La stagione di quel Palermo-Cesena, campionato di Serie B 1995-96, non inizia nel migliore dei modi dal punto di vista societario. Il presidente Ferrara, date le grandi difficoltà economiche della società, per limitare le spese deve formare la squadra con giovani della Primavera come Gaetano Vasari, Giacomo Tedesco e Giancarlo Ferrara da poter affiancare ai veterani Iachini, Berti e capitan Biffi. Ad agosto il Palermo sorprende tutti eliminando in Coppa Italia il Parma di Stoichkov (e di un giovanissimo Buffon) con un secco 3-0, ma il mito dei “picciotti” rosanero nasce davvero alla seconda giornata, il 3 settembre. 

 

Nonostante il costante assedio dei rosa, a passare in vantaggio sono i romagnoli con un’autorete di Biffi, ma al 94’ succede l’incredibile: il portiere Berti si improvvisa attaccante aggiunto e, con un colpo di tacco alla Cruijff, si libera degli avversari e passa il pallone a Biffi. Il difensore, pressato, restituisce palla a Berti che, con un disperato recupero, riesce a servire Di Già. Lancio per Tanino Vasari: il giovane rosa fa partire il cross e all’interno dell’area piccola svetta l’attaccante “tascabile” Ferrara che, con un colpo di testa, realizza il gol del pareggio. Quell’azione, entrata nella leggenda rosa, diede inizio alla carriera dei giovani palermitani, chiamati da quel momento i “picciotti”, che trascinarono una squadra in lotta per la salvezza ad un insperato settimo posto finale.

 

Torniamo a Kintsugi: si tratta di un’antica arte giapponese attraverso la quale un oggetto danneggiato, ad esempio un vaso, viene riparato con oro liquido per fargli riacquistare valore.

Pierre Omidyar, il 3 settembre del 1995, riuscì a vendere online, con sua enorme sorpresa, un puntatore laser rotto per poco più di 14 dollari e da lì ha costruito il suo impero economico; allo stesso modo i “picciotti” rosanero, a partire da quell’1-1 con il Cesena, hanno “saldato” una squadra a pezzi facendo emozionare per tutta la stagione un’intera città.   

Semplicemente Kintsugi: “un vaso rotto può diventare più bello di prima”.

 

 

Foto di figurinecalciatoripalermo.it