Miccichè: «Cessione? C'è poca chiarezza, ma qualcosa si muove»

Miccichè: «Cessione? C'è poca chiarezza, ma qualcosa si muove»

Prima di dimettersi nel marzo del 2017, Guglielmo Miccichè è stato vicepresidente del Palermo per quasi tutta l’era Zamparini. Negli ultimi tempi si è tornato a parlare di lui e di un possibile ruolo nella nuova proprietà rosanero.

 

Intervistato durante la trasmissione Time Sport su Radio Time, l’ex vicepresidente rosanero ha parlato della cessione societaria:

 

«Credo che la storia sia vera, che Zamparini stia cedendo o abbia ceduto la società. Secondo me finirà positivamente, lui vuol dismettere la sua presidenza palermitana e credo che effettivamente la stia cedendo; solo che non si capisce bene qual è la controparte di quest’operazione, perché con tutte queste società inglesi che sono delle scatole cinesi, noi cittadini normali -continua-  non riusciamo a capire lo svolgimento. Quando si vende una società per azioni solitamente tutte queste operazioni sono alla luce del sole, chiare e non si sviluppano in tre mesi come abbiamo visto, ma si chiudono in 15-20 giorni, se c’è la volontà di chiuderle.  La mia incertezza è dovuta a chi comprerà il Palermo.  La trattativa è una trattativa seria e credo che lui veramente stia cedendo il Palermo».

 

CONTATTI CON ZAMPARINI

«Zamparini mi disse che lui all’epoca sarebbe rimasto come componente esterno; ed anche questa è una figura poco chiara nel mondo del calcio. Io non dissi nulla; lui disse che avrebbe avuto piacere che io entrassi nel nuovo consiglio di amministrazione della nuova società con un ruolo diciamo di consigliere. Io dissi che non avevo nessun tipo di remora in proposito, ma volevo dei chiarimenti, volevo capire quale sarebbe stata la nuova società, chi sarebbero stati i nuovi proprietari, il nuovo capitale azionario, gli obiettivi di questa società. Lui mi disse di stare tranquillo- ha dichiarato- che a breve avrebbero dato delle notizie in merito, ma io vedo che le notizie sono ancora piuttosto frammentarie. C’è poca chiarezza ma qualcosa si muove».

 

RIENTRARE IN SOCIETÀ

«Ritorno in società? Non lo so, dipende da chi sono i nuovi proprietari, dalle domande che ho posto prima a Zamparini ed a cui non ho ancora avuto risposta, ma obiettivamente non solo io, nessuno ha avuto risposte. Io non ho difficoltà, il mio amore per il Palermo Calcio è esagerato così come il mio amore per questa città. Se ci fosse la possibilità di dare una mano, perché no, però ci devono essere delle situazioni non dico chiare ma molto più chiare; soprattutto vorrei sapere con chi andrei ad interagire».

 

IL PASSATO A PALERMO

«Se mi manca il rapporto diretto con la squadra a Palermo? Tantissimo. Pensate che io in 15 anni di vicepresidenza non ho saltato praticamente una partita del Palermo compreso Europa League e Coppa Italia. In trasferta andavo sempre io perché poi la figura del presidente spesso non era con la squadra. Quindi soprattutto nelle trasferte o nelle partite casalinghe dove Zamparini non veniva svolgevo un ruolo di raccordo fra la presidenza, la squadra e la società e mi sembra obiettivamente di averlo svolto bene perché, a prescindere dai risultati eccezionali che abbiamo ottenuto, (non certo per merito mio) questi risultati erano frutto di una gestione sana, perfetta per una società di calcio. Si, ho grande rimpianto per quegli anni soprattutto per quello che il Palermo era in quegli anni.  Anche perché non posso dimenticare le vittorie di questa squadra a Torino con la Juve, con la Roma e con la Lazio a Roma, a Milano col Milan, a Firenze con la Fiorentina. Insomma sono numerosissime e grandi le mie emozioni per non parlare poi delle due promozioni ottenuto in Serie A».

 

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