«Il nuovo direttore sportivo?» Lucchesi risponde

«Il nuovo direttore sportivo?» Lucchesi risponde

La seconda parte delle dichiarazioni del direttore generale del Palermo Calcio Fabrizio Lucchesi sul futuro rosanero.

 

«Non abbiamo deciso quali giovani si aggregheranno alla prima squadra durante il ritiro.

Ci sarà un cambiamento dei vertici del settore giovanile e di tutta la struttura.

C’è da chiudere con il passato e da aprire un nuovo ciclo: il solco da tracciare deve essere chiaro e diretto come si fa tra persone corrette.

Ho parlato con mister Porchia, l’ho ringraziato per la bontà del lavoro svolto però si cambia pagina.

Il nuovo responsabile del settore giovanile verrà comunicato nei prossimi giorni: ho una rosa di tre elementi in testa ma tutti lavorano e quindi devo attendere la fine del mese per la scadenza del contratto.

Ci sarà anche un cambiamento nello staff sanitario della prima squadra.

Anche in questo caso si deve disegnare un nuovo ciclo e quindi ho ringraziato come merita il professor Francavilla e i suoi collaboratori».

 

La posizione di Foschi.

«Su Rino Foschi è una battaglia mia persa. Avevo detto alla proprietà che sarei stato capace di gestirla questa situazione, non ci sono riuscito.

A Rino vogliamo tutti bene, lo stimiamo e ha grande professionalità.

Ha Fatto un po’ fatica a stare nel suo ruolo: quel ruolo a cui io per primo - insieme al dottor Tuttolomondo - avevo pensato per lui.

Nel momento in cui dovessimo arrivare all’interruzione del rapporto di lavoro - cosa ancora non avvenuta - il posto di direttore sportivo non sarò occupato se non a livello formale per le regole Uefa.

Sarò io ad interim, affiancato da alcuni collaboratori giovani, ma senza avere il direttore sportivo vero e proprio».

 

Infine un pensiero sulla posizione dell’ex direttore sportivo Valoti.

«Lo incontrerò stasera perché voglio capire la sua posizione: ha un contratto molto importante da tre anni e ha lavorato due mesi e mezzo. È una cosa che non ho capito. Anche questa è una situazione da risolvere».