Passare dalle montagne russe al fiume lento

Passare dalle montagne russe al fiume lento

Di Peppe Musso

Un lunedì così sereno, calcisticamente parlando (perchè in fondo sempre di lunedì si tratta eh) i tifosi del Palermo non lo affrontavano da molto. I rosanero hanno schiantato la Turris per 5-0 ritornando a tutta velocità s/

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  • /le ormai famose montagne russe a cui questa squadra ci ha abituato.

     


    Ciò che sorprende maggiormente è non tanto la differenza del numero di occasioni create, quanto più la forza e la grinta con cui gli uomini di Baldini, in casa, arrivano sempre prima s/

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  • /le seconde palle, o la costanza con cui attaccano con parecchi uomini l'area avversaria. E' evidente, al netto dell'esperimento fallito di Foggia in cui ha sicuramente inciso anche il cambio mod/ />
  • /o, che questa squadra si porta ancora s/ />
  • /le spalle un problema di natura prettamente mentale: in casa si rilassa, si scioglie e gioca sempre per vincere (e non sono un caso infatti i 34 punti conquistati su 42 disponibili), mentre in trasferta arriva timorosa, impacciata e scarica.

     


    I segnali di risveglio, comunque, ci sono. C'è, soprattutto, un campionato apertissimo: lasciamo stare il primo posto (che però non è più appannaggio soltanto del Bari) e concentriamoci s/

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  • /le zone più nobili della classifica, dove a turno tutte le squadre attualmente sopra i rosanero concedono qualcosa. Esse sono ampiamente alla portata di questo Palermo, che senza dubbio con Baldini mostra di avere più armi per fare male alle squadre avversarie. Il nodo da sciogliere è soltanto uno: la squadra non deve fermarsi mai più, e progredire passo dopo passo in classifica. Bisogna abbandonare i parchi divertimenti e le loro montagne russe, per passare magari ad un più tranquillo acquapark, con un placido ma inesorabile fiume lento.
     

     

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