Brescia - Palermo 4-2, le pagelle: difesa tragica! Il Palermo va al tappeto

Brescia - Palermo 4-2, le pagelle: difesa tragica! Il Palermo va al tappeto
di Andrea Bosco
Nel giro di una settimana, tre partite, il Palermo ha forse compromesso l'intera stagione, due mesi di lavoro e fatiche per costruirsi un finale di campionato da sogno buttati quasi alle ortiche in pochi giorni. Da un possibile secondo posto al quinto, forse sesto, con in più una preoccupante dimostrazione di fragilità mentale e difensiva. La situazione è tornata critica, quasi come a fine ottobre, con la differenza che oggi il Palermo di tempo per risollevarsi ne ha sempre meno
Di seguito le pagelle:
PIGLIACELLI 5.5 - Non ha particolari colpe nelle reti subite, ma è chiaro che 4 gol incassati in un tempo restano un dato avvilente. La difesa è completamente nel pallone e non riesce neanche per un istante a dirigerla in modo efficace.
GRAVES 4.5 - Rispolverato dopo qualche settimana, nella sorpresa generale, impiega 30 secondi a far capire a tutti che non sarà la sua giornata: Bianchi scatta sulla sinistra e lui, completamente fuori posizione, vaga in area di rigore senza una vera logica. Si riprende leggermente con il bell'inserimento e scarico per l'1-2 di Di Francesco, ma non ha la stessa spinta offensiva di Diakité. Fatica a prendere le misure agli avversari e quando viene puntato va costantemente in affanno. La buona volontà non gli manca, ma certi limiti purtroppo fanno la differenza in negativo
NEDELCEARU 5 - In difesa salvare qualcuno è impossibile, e anche lui viene travolto dell'impeto delle Rondinelle, che dopo l'espulsione fanno valere al massimo la superiorità numerica. Si adegua alla confusione generale, sfortunato sul tiro sbilenco di Bisoli che sbatte su di lui finendo in porta, e nel secondo tempo rischia anche un altro autogol goffo costringendo Pigliacelli a una respinta disperata di piede
MARCONI 3 - Dispiace dirlo, umanamente, ma in un Palermo con determinate ambizioni non c'è più spazio per lui, neanche come riserva. Schierato per permettere a Ceccaroni di rifiatare, si dimostra ormai inadatto qualitativamente e fisicamente ai ritmi che impone la serie B, giocando 23 minuti ricchi di sbavature, errori di posizionamento, marcature larghe e tanto affanno. Lascia troppo spazio a Borrelli per il gol dell'1-0, viene sistematicamente superato dai rapidi attaccanti di casa, negli interventi appare spesso in ritardo e scomposto. La sua partita si conclude, con amara ironia, con lo stesso epilogo della sua ultima apparizione a Como: un'espulsione, sacrosanta, dopo aver travolto Bianchi, lanciato a rete, con la complicità di Lund che di certo non lo ha aiutato.
LUND 4.5 - Ai terzini rosanero probabilmente gira ancora la testa, puntati e regolarmente superati da Bianchi, Borrelli e compagni. Il suo approccio alla partita non è male, e tenta di far valere i suoi sprint offensivi, ma ben presto è costretto a preoccuparsi soprattutto di proteggere l'area di rigore, sotto attacco per quasi tutto il primo tempo. In occasione del rosso a Marconi la sua responsabilità è evidente, forse più grave rispetto a quella del compagno: Bianchi sguscia in mezzo ai due difensori, Lund sbaglia la copertura e nel tentativo di rimediare prolunga di testa grossolanamente mettendo praticamente in porta l'avversario. Nelle ultime partite sembrava aver iniziato un percorso di miglioramento in fase difensiva, speriamo non abbia subito una brusca frenata.
GOMES 6 - L'unico del terzetto titolare a non essere risparmiato per questa partita, e, per quanto non riesca a incidere in maniera significativa, mostra la solita personalità e quantità in mezzo al campo. Nel primo tempo, dopo l'espulsione, viene inghiottito dal momento di critico della squadra, che non prende praticamente più campo; nella ripresa, grazie al suo dinamismo, èrova a impostare qualche azione, a cercare spazi e qualche verticalizzazione, senza crederci troppo. Resta una prova ordinata la sua, è l'ultimo a mollare sul pallone e la sua qualità nel gestire il possesso cresce sempre piu
COULIBALY 5.5 - Ritrova la titolarità dopo diverso tempo, probabilmente Corini pensava di sfruttare la sua fisicità per dare vigore al centrocampo e va detto che disputa una prima parte di gara positiva. Anche lui subisce gli effetti dello spartiacque rappresentato dell'espulsione e non riesce più ad emergere. Viene sostituito, sicuramente non per demerito, all'intervallo
HENDERSON 6.5 - Valutazione che potrebbe risultare eccessiva, ma va premiato perché al suo ritorno in campo dopo settimane di panchina stava realmente mettendo in gioco lo spirito giusto per dimostrare di potersi ritagliare spazio in questa squadra. È lui a recuperare il pallone che dà il via all'azione del rigore, e partecipa anche all'1-2. Sprazzi di qualità di un giocatore quasi smarrito, ma di cui non bisogna dimenticare lo spessore. Viene sacrificato per far entrare Ceccaroni quando il Palermo resta in 10, e con lui forse escono di scena anche le possibilità di poter costruire qualcosa di interessante nel primo tempo.
DI MARIANO 5.5 - Ha il merito di procurarsi il rigore del pareggio e di cercare spesso il fondo per inventare qualche situazione pericolosa, ma la gara per lui diventa frustrante e nervosa. Con l'uomo in meno viene impiegato in compiti difensivi che, nonostante la dedizione, poco gli competono e viene messo spesso in difficoltà dagli sprint avversari. Spesso interviene con eccessiva foga sul portatore di palla, provocando punizioni evitabili che giovano solo al Brescia
DI FRANCESCO 6.5 - Segna il suo quinto gol in campionato con un destro sporco che inganna Avella e finisce in fondo al sacco. In generale sembra in forma, cerca di mettere scompiglio nella difesa avversaria con la sua rapidità e sfiora l'1-3 con un mancino dal limite. Poi progressivamente va a spegnersi, senza particolari responsabilità, perché il Palermo complessivamente esaurisce presto la benzina
BRUNORI 6 - Trasforma il suo quarto rigore su 4 in questo campionato e forse scaccia definitivamente i fantasmi del dischetto. Il suo apporto non è mai banale, e fino a quando il Palermo resta seriamente in partita è sempre attivo, anche solo con la sua presenza tecnica e tattica; non viene più messo in condizione di incidere e viene sostituito, per una ragione che ancora stiamo cercando, all'intervallo.
SUBENTRATI
CECCARONI 5 - La serataccia vissuta martedì contro la Ternana spinge mister Corini a concedergli una giornata di riposo, che però dura 25 minuti, visto che viene chiamato a mettere una pezza a una difesa rimasta orfana di un uomo. La giornata è storta per tutti, e anche lui finisce risucchiato dalla mediocrità di una retroguardia che imbarca acqua da più falle. Nel 3-2 Borrelli lo bullizza tenendolo regolarmente a distanza senza dargli modo di ostacolarlo nel colpo di testa
MANCUSO 5 - Entra subito dopo l'intervallo per sfruttare le sue abilità in profondità, ma gioca un secondo tempo di sofferenza, braccato dai difensori bresciani e senza riuscire a trovare spunti. È quasi agitato nella ricerca della giocata, e per questo gli manca spesso la pulizia nella gestione del pallone, venendo più volte anticipato o chiuso. Solo una volta, innescato da Traoré, calcia in porta, trovando l'opposizione di Avella.
RANOCCHIA 5.5 - Corini lo manda in campo a inizio secondo tempo per cercare di sfruttare la qualità e la sua propensione offensiva alla ricerca di una vera impresa, ma finisce per giocare spesso isolato e lontano dalla porta. Prova qualche iniziativa personale, ma una giornata simile non può che essere storta anche per uno come lui
CHAKA TRAORÉ 5.5 - Entra in una fase della partita in cui anche le più flebili speranze sono già spente. Offre un pallone interessante a Mancuso che va a calciare, ma più che analizzare questa specifica prestazione si potrebbe fare una considerazione più generale sul ragazzo. Ha talento, può e sa incidere, ha le qualità per farlo, ma deve imparare che la giocata di fino non è adatta a ogni situazione. È giovane e ha voglia di spaccare il mondo, per questo talvolta rischia di strafare
VASIC S.V. - Schierato senza troppa convinzione sull'esterno, entra quando la partita è già bella che conclusa