Anche basta critiche: discutere Brunori è follia
Discutere Matteo Brunori è follia. La critica, se costruttiva, è sacrosanta e il calcio è per antonomasia lo sport che più vive di iperboli, per via della sua natura spiccatamente popolare e a tratti umorale. Ma c'è un limite a tutto.
Sì, non segnerà da 5 partite - con l'astinenza da gol che è coincisa con la mancanza dei 3 punti -, ma fare le pulci al calciatore italiano che più ha segnato nel 2022 e che ha letteralmente trascinato il Palermo in Serie B appare davvero esagerato. Bene fa Eugenio Corini a coccolarlo e a difenderlo, anche sulla questione rigori su cui è stato più volte pungolato, perché d'altronde i rigori li sbaglia soltanto chi ha il coraggio di tirarli.
La verità è che l'impegno, la dedizione e soprattutto l'attaccamento alla maglia da parte di Brunori non sono certo mancati in queste 5 partite. E nemmeno le occasioni, tanto create per sé quanto per i compagni. Si tratta, semplicemente, di un momento sfortunato: lì dove fino ad un paio di settimane fa i dribbling, i doppi passi e i tocchi illuminanti di fino funzionavano, adesso gira semplicemente male.
Ragion per cui, forse, come si è lodato il Brunori trascinatore dell'ultimo anno e mezzo bisognerebbe forse manifestare di più la vicinanza al proprio capitano, in vista di un ultimo scorcio di stagione che potrebbe regalare ai rosanero un'altra gita sul treno play-off che, si sa, sono un campionato a sé.