Belle parole di Baccaglini, adesso servono fatti

Dopo il comunicato del presidente, i tifosi del Palermo attendono il closing

Belle parole di Baccaglini, adesso servono fatti

In un comunicato ben strutturato, il presidente è riuscito, nel giorno della Liberazione, a dissipare i dubbi dei tifosi, risvegliando sogni e aspettative. Si sta dunque lavorando per rispettare la data prevista del 30 aprile. Stanno lavorando i tecnici, gli avvocati e le banche, perché ogni tassello deve essere messo perfettamente al suo posto nel nuovo ingranaggio e per far ciò serve silenzio, che però un po' cozza con le tante parole delle scorse settimane, e che oggi fa maggiormente rumore proprio per questo motivo. Ma il suo comunicato era ciò che aspettava la piazza, quindi ineccepibile. 


Resta però un interrogativo: chi riempie i silenzi con illazioni basate sulla propria fantasia?
Forse chi scrive che il closing potrebbe slittare? O chi, come noi, non ha mai messo in dubbio il suo operato ma ha mostrato preoccupazione per delle indiscrezioni, ampiamente verificate, che parlano di titubanze di alcuni investitori? 

 

Belle parole quelle del presidente, ma forse andava precisato anche a chi era rivolta la "tiratina di orecchie". Perché l'ex iena è un abile comunicatore, ma "in questo modo" si spara nel mucchio e si rischia di sbagliare mira. 

 

Ci auguriamo che il comunicato e l'evidente "ringalluzzimento" del presidente arrivino perché, dopo il suo viaggio negli States, tutto è tornato a suo posto, ma è innegabile che qualche problema c'è di certo stato e, in effetti, nel suo comunicato il presidente non smentisce ciò. Ma si sta lavorando per arrivare al 30 aprile, nonostante i giorni di festa, nonostante il giorno prestabilito coincida con una domenica, e questo è ciò che conta. Aspettiamo, fiduciosi.

 

Duro e incisivo il pugno che Baccaglini ha mostrato invece nei confronti della squadra. Sarà rivoluzione e la piazza è ampiamente favorevole. Giocatori non all'altezza, con enormi lacune caratteriali, ma anche professionisti che nella confusione generale hanno preferito disimpegnarsi e sguazzare nel torbido: la gente non li vuole più. Via tutti, si ricomincia. Il nuovo presidente è d'accordo e parla di futuro: una squadra forte e competitiva che sia all'altezza dei colori sociali; e il popolo rosanero, leggendo le sue parole, torna ad infiammarsi. 

 

Tante belle parole, ora aspettiamo i fatti, perché siamo ampiamente scottati e forse anche un po' prevenuti, visto che è passato ancora troppo poco tempo da quando qualcuno, venuto dal nord, ci ha sedotti con molte promesse e sul più bello ci ha abbandonati. A proposito: non vogliamo più neanche lui.

 

Michele Sardo