Vertici FIFA: sei arresti per corruzione. Indagato anche Blatter

Maxi-retata delle autorità americane e svizzere contro i vertici Fifa per la gestione delle gare per aggiudicarsi i campionati mondiali di calcio e per gli accordi per i diritti televisivi degli ultimi vent'anni. Alcuni arresti sono stati compiuti all’alba di oggi a Zurigo, presso il Baur au Lac hotel, elegante albergo a cinque stelle in cui in questi giorni è in corso il meeting annuale della federazione. Dopo essersi fatti consegnare le chiavi, gli agenti svizzeri sono saliti nelle camere del lussuoso hotel e hanno cominciato ad eseguire gli arresti: i sei funzionari finiti in manette saranno quindi estradati negli Stati Uniti, dove verranno rinviati a giudizio davanti alla corte federale di Brooklyn, a New York.

Le accuse, oltre alla corruzione, includono riciclaggio di denaro, racket e frodi telematiche. Nel mirino degli investigatori c'è anche l’assegnazione delle sedi di alcune Coppe del Mondo. L'operazione è il frutto di una lunga indagine sulla corruzione, in particolare all'interno della Concacaf, condotta dall'Fbi.

Tra gli accusati ci sarebbero Jeffrey Webb delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo della Fifa; l'uruguaiano Eugenio Figueredo, anche lui vicepresidente ed ex presidente della South America's Soccer Association; Jack Warner di Trinidad e Tobago, ex membro del comitato esecutivo e il calciatore del Costa Rica, e presidente della federazione, Eduardo Li. I dirigenti sotto accusa sarebbero in tutto quattordici, ma non tutti si trovavano a Zurigo. Tra gli indagati figura anche Sepp Blatter, capo indiscusso del calcio mondiale dal 1998.

«Siamo colpiti dalla durata nel tempo di questi comportamenti e da come abbiano coinvolto quasi ogni elemento della Fifa - ha detto al New York Times uno degli investigatori - Sembra che questo fosse il loro modo di gestire l’organizzazione. È come se la corruzione fosse stata istituzionalizzata».

Intanto un portavoce della Fifa ha dichiarato: «Abbiamo visto quanto scritto dalla stampa. Stiamo cercando di chiarire la situazione. In questo momento non faremo commenti».

Sonia Melilli Seguimi su Twitter