Abbondanza e varietà: la strategia per la serie A

Abbondanza e varietà: la strategia per la serie A

Il calciomercato è un habitat denso di insidie, dove alcune volte è necessario individuare un piano d'azione preciso e magari azzardare qualche scelta impopolare, anche rischiando qualche madornale errore di valutazione. Non sempre riunire calciatori dal curriculum invidiabile equivale alla certezza di ottenere risultati, e il Palermo dell'ultima stagione ne è stato un palese esempio, con i vari Henderson, Insigne, Ceccaroni e molti altri che si sono espressi notevolmente al di sotto delle potenzialità mostrate in passato. Allo stesso tempo, però, il livello tecnico e agonistico del campionato cadetto è in aumento; oggi le proprietà ambiziose  in serie B sono diverse, e si spingono a vicende a compiere importanti investimenti sul mercato.

E' anche per questa ragione che assemblare una rosa ampia, profonda e variegata sta diventando un fattore impossibile da trascurare, e richiede attenzione sia nella scelta dei titolari, sia, viene quasi da aggiungere soprattutto, nell'individuare riserve adeguate. Questo sia perché i ritmi del campionato possono essere logoranti e poter contare su delle alternative capaci di incidere quanto le prime scelte fa la differenza, sia perché, nell'era dei 5 cambi, le mosse dalla panchina spesso e volentieri diventano l'ago della bilancia. La concorrenza tra calciatori in uno stesso ruolo, se gestita in maniera costruttiva, può diventare non solo uno stimolo a migliorarsi, ma anche un modo per tenere costantemente alta concentrazione e intensità. 

Senza contare che, con dei reparti ricchi di soluzioni e risorse valide, al mister viene data la possibilità di diversificare i piani tattici e non dare punti di riferimento agli avversari, che possono così essere affrontati con impostazioni di gioco, tecniche e fisiche specifiche. Non dimentichiamo che il Parma, nel campionato appena vinto, in attacco ha potuto (e spesso dovuto) scegliere chi lasciare in panchina tra Mihaila, Benedyczak, Bernabé, Mann, Bonny e Charpentier, mentre il Palermo si è trovato, nei momenti di difficoltà, senza la possibilità di stravolgere e rivisitare in maniera efficace il suo stile calcistico. 

L'organico dei rosa nelle ultime due stagioni è apparso lacunoso in diverse aree del campo e i ruoli spesso coperti in maniera approssimativa e confusa, con giocatori adattati e incapaci, per caratteristiche, di essere veramente funzionali al gioco proposto. Il lavoro di Leandro Rinaudo è stato apprezzabile per qualche aspetto, ma rivedibile per numerose situazioni gestite con poco pragmatismo, e questo per una società che mette a disposizione ingenti tesoretti da sfruttare in sede di mercato è inammissibile. Morgan De Sanctis è chiamato ad un lavoro arduo, e nel quale dovrà mettere in gioco competenza e soprattutto una fine strategia, perché il calciomercato è un intricatissima partita  a scacchi, e bisogna pensare due o tre mosse in anticipo rispetto agli avversari.