Tedino: «Il Palermo è una squadra viva»

Tedino: «Il Palermo è una squadra viva»

Il Palermo non è riuscito ad andare oltre il pareggio contro la Cremonese nel match di stasera al "Barbera". Intervistato al termine del match, Bruno Tedino ha analizzato la partita e ha commentato il risultato finale:

 

«Risultato giusto. Ai ragazzi non potevo chiedere di più. Abbiamo giocato col cuore e siamo riusciti a recuperare una partita che sembrava persa».

 

LA PARTITA

«Credo che nel primo tempo la Cremonese abbia fatto meglio, ha palleggiato di più ed è stata padrona del campo più spesso rispetto al secondo tempo. Noi quando abbiamo trovato le misure passando a fare un 4-4-1-1 abbiamo portato la partita a nostro favore, ma in quel momento lì abbiamo preso il gol dell'1-1 e la partita dal punto di vista psicologico è cambiata. Poi il gol di Mogos ci ha tagliato le gambe, ma la squadra è viva e durante la settimana si sacrifica tanto. Adesso finalmente siamo tutti insieme e possiamo lavorare con tanti altri ragazzi ed è una cosa molto importante».

 

HAAS E NESTOROVSKI

«Haas viene da un piccolissimo infortunio ed ha perso una decina di giorni di lavoro ma è un giocatore che la società e l'allenatore hanno voluto fortemente per le sue qualità non solo tecniche ma anche morali e comportamentali; é un giocatore super per noi, duttile e molto futuribile. Per quanto riguarda Nestorovski in questo momento avevamo bisogno di dare del minutaggio anche a Puscas che è appena arrivato, appena il rumeno ha avuto difficoltà dal punto di vista generale della condizione abbiamo inserito Nesto. Io penso che in questo momento dobbiamo fare tutti insieme un percorso dove è meglio fare venti partite al massimo delle condizioni piuttosto che 32, 33 o 35 a gestione».

 

L'AVVERSARIO

«Abbiamo fatto nettamente meglio sabato scorso ma gli avversari che abbiamo trovato oggi ci hanno messo in difficoltà in quanto molto reattivi e bravi nell'1 contro 1. La Cremonese è una squadra costruita per un campionato di vertice ma devo fare i complimenti ai miei ragazzi perché non hanno mollato di un centimetro e questo mi inorgoglisce».