Salvezza? Lopez ci crede ancora. E fa bene

La beffa sul finale non cancella la buona prestazione del Palermo. Calendario alla mano, si può ancora lottare.

Salvezza? Lopez ci crede ancora. E fa bene

 

Nel calcio può accadere.

 

Può accadere che a pochi istanti dal triplice fischio di una partita fondamentale, importante come una finale, decisiva per le sorti del seguito del campionato, si perda prima la testa, e poi la palla; può accadere che si vada in confusione, che la luce si spenga e si rantoli in pochi secondi di buio caotico.

Può accadere. Ma se succede all'andata e poi anche al ritorno, con dinamiche pressocché simili, non può trattarsi di una semplice e innocua coincidenza. 

 

Perché se il Palermo si trova ancora a debita distanza dall'Empoli quart'ultimo, la responsabilità è certamente da attribuire agli evidenti limiti tecnici e di struttura della squadra, ma non solo: a voler contare i cali d'attenzione fatali, non solo al punteggio, ma anche alla classifica, si rischia di perdere il conto.

 

Da qui, Diego Lopez deve ripartire.

Correggere e ripartire, prima che sia troppo tardi ed anche la matematica, che è un'opinione ed in questo caso anche l'unica speranza, abbandoni la barca al naufragio della retrocessione. 

Il tecnico uruguaiano ci crede ancora, anche più di prima, dopo la prestazione discreta dei rosa che per 85 minuti hanno ben tenuto il campo e contenuto gli avversari.

 

E la fiducia è giustificata anche dal confronto con il calendario dell'Empoli: definire proibitive le partite in trasferta che impegneranno i toscani non è una gonfiatura. Gli uomini di Martusciello, in serie negativa da tre partite, affronteranno in trasferta Roma, Fiorentina e Milan (tra le big), Chievo, Cagliari e Palermo.

Al Castellani, invece, arriveranno Genoa, Napoli, Pescara, Sassuolo, Bologna e Atalanta.

 

Il Palermo, che di fatto non può contare sul "fattore Barbera", deve gettare il cuore oltre l'ostacolo e provare ad imporsi anche, se non soprattutto, in trasferta.

Fuori dalla mura amiche, i rosanero se la vedranno con Torino, Udinese, Milan, Lazio, Chievo e Pescara. Al "Renzo Barbera" arriveranno Roma, Cagliari, Bologna, Fiorentina, Genoa ed Empoli.

 

La rincorsa del Palermo non passa soltanto dalle partite in casa. I punti raccolti in campionato lo confermano: appena 5 al "Barbera", 10 in trasferta.

Lopez e Cionek lo hanno ribadito ieri in conferenza stampa: il Palermo proverà a giocare ognuna delle dodici partite rimanenti con l'approccio propositivo visto ieri contro la Sampdoria. Sperando che non arrivi la beffa, puntuale, sul finire.