Deferimento e sentenza TFN: parla il legale di Zamparini

Deferimento e sentenza TFN: parla il legale di Zamparini

Parla il legale di Maurizio Zamparini. In una nota diffusa alle agenzie di stampa, l'avvocato Enrico Maria Mancuso è intervenuto sul procedimento a carico dell'ex patron rosanero e sul club di viale del Fante: 

 

“I legali di Maurizio Zamparini ritengono importante precisare che i rilievi formulati nei confronti dello stesso Zamparini, della U.S. Città di Palermo e di altri soggetti sono infondati.

 

Tali rilievi sono infatti basati su una perizia di parte di un consulente della Procura di Palermo redatta nell’ottobre 2017. La perizia in questione é stata radicalmente smentita da una consulenza tecnica resa nel marzo del 2018 da tre esperti nominati dal Tribunale di Palermo nel procedimento conseguente alla richiesta della Procura di dichiarare il fallimento della U.S. Città di Palermo. Come si ricorderà, la richiesta della Procura é stata rigettata dal Tribunale di Palermo il 29 marzo 2018, con decisione che si é fondata sulla consulenza tecnica degli esperti e che è ormai divenuta definitiva.

 

I consulenti tecnici del Tribunale, del tutto indipendenti, avevano analiticamente verificato le stesse poste di bilancio e le stesse contestazioni su cui la Procura Federale della FIGC fonda la sua richiesta di sanzione disciplinare, giungendo alla conclusione della loro infondatezza.

 

Per questo motivo, nel procedimento dinanzi al Tfn la difesa di Zamparini ha affermato che non é possibile prendere alcuna decisione sulla base della perizia 2017 della Procura, ormai superata dagli eventi e comunque screditata. Gli addebiti sono infine smentiti dalla documentazione e dagli elementi che sono stati nuovamente forniti nell’ambito delle difese svolte anche in quest’ultimo procedimento.

 

I bilanci della U.S. Città di Palermo riportano poste contabili effettive e tracciabili, e riflettono scelte ponderate, che possono anche essere condivise o meno in un momento successivo, ma che certamente non generano alcun falso. La successiva evoluzione dei fatti fornisce ulteriore prova dell’esistenza delle operazioni la cui effettività é oggi incomprensibilmente disconosciuta dalla Procura”.