«Palermo mi ha dato tanto, piange il cuore a vederlo in Serie D»

«Palermo mi ha dato tanto, piange il cuore a vederlo in Serie D»

Achraf Lazaar si racconta. L'ex giocatore del Palermo, che dopo l'esperienza non proprio positiva al Newcastle ha deciso di ritornare in Italia per vestire la maglia del Cosenza, intervistato da TuttoMercatoWeb ha parlato degli anni vissuti in Inghilterra, della decisione di tornare per vestire la casacca rossoblù e dei rosanero in Serie D, testimoniando il suo affetto verso i colori rosanero e verso la squadra che gli ha permesso di partire alla volta della Premier League: 

 

«Rimanere al Newcastle sarebbe stato come finire la mia carriera calcistica, avrei pensato solo ai soldi. E i miei genitori mi hanno insegnato che la carriera viene prima dei soldi, il calcio è la mia vita. Voglio ritornare grande come prima di andare al Newcastle. Il mio agente De Fanti mi è stato molto vicino in un periodo delicato e insieme abbiamo scelto Cosenza. A Palermo ero uno dei leader, al Newcastle sono finito in panchina: non è facile, soprattutto mentalmente. L’anno scorso ho giocato sei mesi allo Sheffield, volevo tornare in Italia, a casa. Così ho scelto Cosenza. Voglio riprendermi le cose positive del mio passato».

 

SCELTE
«Il Cosenza ha mostrato interesse nei miei confronti, non ho guardato la categoria. Un calciatore deve guardare il proprio bene. Se giochi e dimostri e hai fiducia nelle tue qualità la categoria non conta. Aiuterò il Cosenza e il Cosenza aiuterà me. Voglio tornare il Lazaar di una volta».

 

COSENZA
«La partita la guarderò in hotel, sto ancora cercando casa. Sono fiducioso, la squadra farà bene. Le ultime due le abbiamo pareggiate, stasera spero in un risultato positivo. Questo gruppo merita tanto. Ci sono calciatori interessanti, il problema è che siamo quasi tutti nuovi. Il mister sta lavorando su di noi. Ci stiamo rialzando piano piano. Con il tempo la città di Cosenza avrà grandi soddisfazioni. Voglio fare qualcosa di importante e credo che la società voglia migliorare quanto fatto l’anno scorso. Prima di parlare ho voluto conoscere anche gli obiettivi, il primo ovviamente è la salvezza. Ma sognare non fa male, aiuta ad essere positivi. Abbiamo un grande gruppo, con la mentalità giusta si può fare bene. Sto rivivendo le sensazioni di Palermo. Sono contento, davvero. Poi il tifo è caloroso. Qui mi hanno fatto sentire importante da subito».

 

INGHILTERRA
«Fino a quando c’era Benitez è stata una scelta tecnica. Poi è arrivato un altro allenatore che mi voleva fortemente allo Sheffield e la società ha deciso che non rientravo nei piani. Non è stata colpa di Benitez e neanche dell’altro allenatore. Ero andato lì per giocare, volevo provare a tutti i costi il calcio inglese per dimostrare le mie qualità. Era un sogno nel cassetto da bambino. Non è andata bene, ma guardo avanti. Devo lavorare sul presente. Il futuro si costruisce lavorando sul presente, arriva. Oggi penso al Cosenza e a me stesso. Devo recuperare anche fisicamente. Il mister mi sta aiutando tanto, sono contento di aver fatto questa scelta. In Inghilterra non devo dimostrare niente a nessuno, voglio essere il migliore per me stesso. Voglio stare in Italia. L’Italia mi ha cresciuto, mi ha fatto sentire importante. L’esperienza inglese mi ha fatto diventare uomo».

 

SERIE B
«È un campionato equilibrato, sembra molto fisico ma le partite devi gestirle mentalmente. Devi lavorare di gruppo, essere sempre sul pezzo. Non è la Serie A, in B bisogna stare sul pezzo e non mollare mai. Serve sempre stare attenti, qualsiasi avversario potrebbe sorprendere da un momento all’altro. E quest’anno il Cosenza sarà una bella sorpresa».

 

PALERMO IN D
«Mi piange il cuore. Il Palermo è da Serie A, il pubblico e la città li porterò con me per tutta la vita. Mi dispiace, davvero. Spero che la squadra torni dove le compete. Quei colori mi hanno dato tantissimo, il Palermo è stato la mia famiglia».

 

OBIETTIVI

«Ritorno in Serie A? devo guadagnarmela. E devo fare bene al Cosenza che da me si aspetta tanto. Devo ripagare la fiducia. Per loro, per me e la mia famiglia. Voglio riconquistare anche la Nazionale, quando un calciatore non gioca non merita la convocazione. Devo ritrovare continuità. Anche per tornare ad indossare la maglia del mio Marocco».