Palermo, ecco Insigne: da freccia senza punta a uomo chiave di Dionisi

Palermo, ecco Insigne: da freccia senza punta a uomo chiave di Dionisi

di Simone Ciappa



Ultima settimana di sosta per gli impegni delle nazionali per il Palermo di Alessio Dionisi, che durante questo break è al lavoro per rivedere diverse situazioni tecnico-tattiche e di natura individuale con gli uomini rimasti a disposizione, tra infortuni ed assenze per le varie convocazioni.

Inizio stagionale tra molte ombre e poche luci. Un calcio certamente diverso rispetto al passato, che presenta un buon dinamismo e la continua ricerca della verticalità dalla cintola in su e che non prevede movimenti arzigogolati tra i vari interpreti del 4-3-3 messo in atto in queste prime settimane. I nodi al pettine sono purtroppo sorti sulla linea difensiva, orfana attualmente degli infortunati Lucioni e Baniya, oltre che di Nedelcearu, rientrato in gruppo dopo l’infortunio al setto nasale rimediato nel ko di Pisa e, con ogni probabilità, arruolabile per la trasferta contro la Juve Stabia.
La coppia di centrali attualmente formata da Nikolaou e Ceccaroni non fornisce le giuste garanzie al comparto arretrato, con il greco visibilmente in affanno e poco sicuro in diversi interventi e l’ex Venezia posto in un ruolo non suo, da centro-destra nel tandem di centrali di difesa.

Quattro punti in altrettante gare stagionali, bottino magro per le ambizioni della formazione rosanero, che lascia quel sapore agrodolce al palato. Quella nota gradevole viene certamente dalla fase offensiva, non ancora efficace in termini di realizzazione, ma visibilmente cambiata rispetto al passato. E l’emblema del cambiamento è senza alcun dubbio Roberto Insigne. L’esterno d’attacco ex Frosinone è tra le note positive del nuovo Palermo targato Dionisi. La sensazione che qualcosa di positivo stesse nascendo si è percepita nel corso del ritiro precampionato tra Livigno e Manchester. Ricerca semplice degli spazi per gli inserimenti senza palla, abnegazione tattica e continuo sacrificio in fase di copertura, ma soprattutto la partecipazione alla coralità della manovra offensiva, che spesso ha visto l’attaccante classe 1994 essere l’uomo decisivo anche in chiave realizzativa.

L’assist no-look per la rete di Saric nel match contro l’Oxford ed il gol personale nella medesima gara, durante il ritiro d'oltre Manica. I due gol decisivi messi a segno, il primo in Coppa Italia, al Tardini contro il Parma, e quello, attualmente forse più importante, contro la Cremonese, che ha regalato a Brunori e compagni i primi tre punti in campionato. Fino ad arrivare all’assist decisivo per Di Mariano, nell’1-1 contro il Cosenza di domenica scorsa, davanti ai 25.000 del Barbera.

Insigne corre, macina chilometri, si sacrifica anche in fase di non possesso a supporto del suo compagno di binario, Diakitè, e forse questo lavoro incessante lo porta, spesso, ad essere poco lucido in zona tiro, come in occasione della conclusione spedita sopra la porta difesa da Micai che sarebbe potuta valere i tre punti nella sfida contro la squadra di Alvini.

Numeri che mettono in evidenza la centralità di Insigne nello scacchiere tattico del nuovo Palermo. In estate sembra proprio che il tecnico Dionisi abbia toccato le giuste corde del ragazzo di Napoli, forgiando con accuratezza la freccia per il suo arco. Tanto che Insigne è stato votato dai tifosi rosanero come MVP del mese di agosto. Può e certamente deve fare di più, ma queste prime uscite rappresentano un cambio di passo importante rispetto alla scorsa stagione.