Palermo, non va tutto male ma ci sono evidenti problemi

Palermo, non va tutto male ma ci sono evidenti problemi

Respiro profondo: calma. L’ambiente Palermo dopo il pareggio interno contro il Cosenza è entrato in un esagerato sconforto per una zona playoff distante comunque poche lunghezze. Si tende a dimenticare quanto di buono fatto dalla squadra e da mister Corini, cambiando assetto tattico in corso d’opera e rimettendo la barca in acque sicure dopo un inizio non semplice, alzando anche l’asticella dell’obiettivo.

Non tutto va male dunque, ma ci sono dei problemi evidenti che ancora questa squadra non ha saputo risolvere. Partiamo dal più grande: la poca prolificità. I rosanero fino ad oggi sono riusciti a segnare più di un gol soltanto in 11 occasioni, e di queste 11 soltanto 6 volte si è usciti dal campo con l’intera posta. Inoltre, in queste 11 partite con più di un gol si è beneficiato di un rigore trasformato in ben 6 occasioni: vale a dire che senza la massima punizione si fa davvero fatica a vedere la porta.

Altro dato da non sottovalutare, i punti conquistati in trasferta: i rosanero storicamente costruiscono i loro campionati sul rendimento casalingo, ma i 16 punti conquistati lontano dalla Sicilia (uno a partita di media, che valgono il tredicesimo posto nella classifica che tiene conto solo delle trasferte) sono davvero troppo pochi per ambire a una posizione nobile nei playoff.

Ultimo, ma non per importanza, un centrocampo che non gira come dovrebbe. Le migliori partite dei rosanero (Ascoli, Pisa, Perugia all’andata) vedevano l’inserimento di Damiani dall’inizio, ma questo non è bastato a conquistare più minuti. Gomes non sempre è utile, e Saric sta deludendo tutte le attese possibili. Ci sarà sicuramente da lavorare in questo finale di stagione per fare quell’ulteriore passo e diventare una squadra dalla mentalità vincente, anche perché se quest’anno non è richiesto, l’anno prossimo sarà doveroso.