Coraggio, il meglio è passato

Coraggio, il meglio è passato
Saremo perdonati per aver preso in prestito queste parole alte che oggi vestono così bene sul manichino rosanero sfatto, trascurato, avvilito. Coraggio, il meglio è passato.
È passato il meglio di un mese incredibile, fatto di costante regressione, di punti strappati quando anche per Cesarini sarebbe stato troppo tardi; di sconfitte rotonde contro le ultime della classe; di vittorie, una, buone per la classifica e per nient'altro; di delusione delle residue, oltremodo ottimistiche, forse velleitarie speranze che qualcosa potesse cambiare. Un mese intero di dilapidazione di un patrimonio che con tanti sforzi si era accumulato nei primi 60 giorni di questo campionato. Che neanche Nevio Lo Stirato.
Adesso comincia la salita. Quella ripida. La strada fatta di curve non segnalate, di punti bui, di ostacoli ad ogni metro. Senza il guardrail di quel folto pubblico che è stato un vanto nei numeri registrati e nel calore trasmesso. Anche quel valore è stato sperperato.
Catanzaro, Parma, Pisa, Como, Cremonese. Quattro delle prime sei della classifica. Con lo spettro di ritrovarsi di nuovo, come dodici mesi fa, nelle zone grigie della Serie B, a lottare con i propri fantasmi prima che con gli avversari.
Il meglio è passato e per Eugenio Corini, che fino a indicazione contraria – o parzialmente dissimile – ha tutto il supporto della Società, sarà un'impresa riportare il Palermo ai livelli di efficienza delle prime otto di campionato, quando non il gioco, ma risultati, prestazioni, statistiche gli davano ragione. Possiamo solo augurarci che non fosse una bolla di sapone, che il tecnico ricordi la strada che possa riportare questa squadra indietro di 30 giorni, che gli evidenti problemi di preparazione atletica e di condizione mentale svaniscano.