Palermo-Catanzaro 1-2, le pagelle: flop Henry. Ranocchia e Brunori, luce in fondo al tunnel
Le pagelle ai calciatori rosanero, dopo il disastroso ko per 1-2 subito dal Palermo, al "Barbera", contro il Catanzaro
Ennesimo tonfo al "Barbera", dove il Palermo esce sconfitto, per la terza volta in questa stagione, sotto i colpi del Catanzaro, che con il successo nel capoluogo siciliano pe 1-2, supera in classifica proprio la squadra rosanero, scalzandola fuori dalla zona playoff e conquistando momentaneamente l'ottavo piazzamento. Prova incolore e priva di carattere per la squadra guidata da Alessio Dionisi, che continuerà il periodo di ritiro, per ritrovare identità e coesione.
Di seguito le pagelle della nostra redazione, dopo la prestazione offerta dal Palermo:
DESPLANCHES 6 - Dopo essere stato sfortunato co-protagonista del pasticcio di Carrara, il giovane portiere azzurro stavolta non ha responsabilità nella sconfitta rosanero. Inizio da incubo, preso a pallonate mentre la difesa sbanda impotente, riesce per due volte a impedire la rete, ma si deve arrendere incolpevole al tiro di Biasci. Per il resto della gara è poco impegnato, può solo osservare la perla di Pompetti che si insacca alle sue spalle
NEDELCEARU 5.5 - Con la difesa completamente ridisegnata il rumeno è il più sacrificato, in un ruolo da terzino in cui non si comporta malissimo, facendo però capire quanto poco gli sia congeniale. Prova a dare il suo contributo in avanti, senza troppa fortuna, e in difesa non soffre particolarmente. Nel finale però va decisamente troppo morbido a duellare contro Compagnon, dal cui tiro ribattuto nasce poi la rete della sconfitta del Palermo.
NIKOLAOU 5 - Il primo gol in rosanero, ininfluente poi a fini del risultato, non riabilita una prestazione di grande affanno e sofferenza. Appare spaesato fin dall'inizio, quando vaga in area di rigore mentre il Catanzaro gioca a flipper con Desplanches, lasciando tra l'altro Biasci indisturbato. In un'altra circostanza libera l'area con troppa sufficienza, di testa, rischiando di innescare la doppietta dello stesso Biasci. Il greco riconferma tutte le sue insicurezze, e si dimostra il primo a vacillare nei momenti di confusione generale.
CECCARONI 5.5 - Nessuna particolare disattenzione o scivolone difensivo per lui. Torna a ricoprire il suo ruolo abituale come centrale, ma non ha lo spessore tecnico e caratteriale per trascinare un reparto che annaspa in continuazione. Finisce per essere risucchiato in quel senso di smarrimento che ha contraddistinto un po' tutta la squadra.
LUND 5 - Riproposto tra i titolari dopo l'esilio in panchina degli ultimi mesi, non si può dire che abbia sfruttato al meglio la sua occasione. La speranza c'era, vista la possibilità di agire più da esterno di centrocampo che da terzino, ma sebbene dietro dimostri una certa attenzione, in fase offensiva non è né intenso né incisivo. Gli manca il ritmo partita, e le sue giocate sono troppo spesso prevedibili e inefficaci, con una sequela di cross troppo corti, troppo storti o troppo flosci.
RANOCCHIA 6 - Procede il suo percorso di responsabilizzazione come leader tecnico del centrocampo, e come a Carrara sembra l'unico a muoversi con un minimo di criterio. Predica però nel deserto, e pur cercando di dare ritmo alla manovra della squadra nessuno dei compagni lo segue. Finisce per limitarsi al minimo esprimibile, e nelle ripresa sfiora anche la rete del vantaggio con una rasoiata sul primo palo
SEGRE 5.5 - Impossibile rimproverargli mancanza di sacrificio, soprattutto in un contesto tattico dove si è ritrovato spesso isolato, con delle voragini impossibili da colmare. Fa quello che può, mettendo la solita corsa e disciplina, ma anche lui talvolta si perde in cali di lucidità, come quando si ferma a protestare con l'azione in corso per un presunto contatto falloso in area, dando persino le spalle al portatore di palla.
DI MARIANO 5 - Sprinta, contrasta, corre, corre, corre di qua e là. Ma la sostanza si vede col contagocce. Si propone spesso sul fondo della fascia per mettere in mezzo qualche traversone, e ne scodella in mezzo parecchi, con una percentuale di efficacia veramente misera. La dedizione non si discute, ma alla fine manca tutto ciò che dovrebbe effettivamente fare la differenza.
DI FRANCESCO 5 - Come al solito dà l'impressione che, col pallone tra i suoi piedi, possa nascere da un momento all'altro una giocata vincente. Attacca con costanza soprattutto nel primo tempo, ma per almeno 3 volte si trova a compiere la stessa giocata, accentrandosi dalla sinistra, senza trovare la giusta concretezza. Esaurita la carica propulsiva, il suo apporto si fa gradualmente più inconsistente, diventando fumoso, come la sua prestazione.
LE DOUARON 5 - Umanamente dispiace, perché il suo disagio nel ritrovarsi in un contesto palesemente sconosciuto sotto ogni punto di vista si percepisce tutto. La cruda realtà però ci dice il francese per l'ennesima volta è insufficiente. Sembra un corpo leggermente meno estraneo rispetto al solito, e, oltre alla buona spizzata che manda in gol Nikolaou, cerca di restare sempre attivo e coinvolto nelle confuse manovre offensive del Palermo, sfiorando anche il gol di testa. Risulta però tanto volitivo quanto impalpabile. Ha attirato poi su di sé un clima di frustrazione espresso concretamente dai fischi del Barbera, per essere stato un dispendioso investimento al momento decisamente fallimentare
HENRY 4 - Dal punto di vista realizzativo non ha mai fatto faville, ma almeno nelle prime settimane sembrava avere la possenza, la tecnica e la brillantezza utili a ricoprire un ruolo da punto di riferimento offensivo solido per lo sviluppo della manovra. Ora è tutto svanito, e per la seconda gara di fila risulta nettamente il peggiore in campo. Fisicamente sembra appesantito, partecipa poco e male al gioco offensivo, con una sola opportunità a inizio gara, con un colpo di testa che centra in pieno Bonini. Un Henry così non è solo poco efficace, diventa proprio un handicap per l'intera squadra
SUBENTRATI
BRUNORI 6 - Dopo 70 minuti di Henry, l'ingresso del numero 9 è come un lampo nel buio. Tempo di mettere piede in campo, e attacca la profondità come lui sa fare, trovando la respinta di Pigliacelli sul destro. Non ha altre grandi occasioni concrete, ma la sua presenza rivitalizza un minimo un reparto apatico. Segnali incoraggianti, il pubblico è con lui. E se addio dovrà essere, almeno si spera che potrà essere più disteso.
GOMES 5 - Dopo un avvio di stagione da leader indiscusso, sta affrontando una chiara fase di flessione, complice anche il minutaggio ridotto. Quasi nulla da segnalare, ma l'esitazione e la leggerezza con cui va a chiudere su Pompetti, liberissimo di battere a rete, valgono un'insufficienza piena
INSIGNE 5.5 - Inserito per cercare di dare brio alla produzione offensiva, non si dimostra particolarmente utile. Cerca di giocare qualche pallone, ma non si rende protagonista di azioni rilevanti.
BANIYA S.V.
VERRE S.V.