Edo Soleri, Rimmel

Edo Soleri, Rimmel

Soleri è in uscita. Soleri deve lasciare spazio a gente più pronta. Soleri deve andare a giocare da titolare, è giusto così. È vero, è giusto che un attaccante come Edoardo Soleri, dopo tutto quello che ha dato al Palermo, vada a trovare la sua fortuna altrove, magari in qualche posto dove possa essere lui il faro della squadra. Dopo il gol contro l’Entella, dopo la testata dell’anno scorso contro la Reggina e tanto, tantissimo altro, oggettivamente se lo merita.

Di mezzo, però, ci si mette il calcio, sempre permeato dal caso che domina ogni cosa. Minuto 83, Palermo e Modena giocano sul filo del rasoio mentre il risultato è fermo sul 2-2: il pareggio non serve, e allora mister Corini si gira verso la panchina e manda in campo Edo: sette minuti più recupero, non tanti ma quelli che bastano al Loco per tirare fuori i suoi consueti assi nella manica. Doppietta, vittoria, corsa sotto la curva, pugno sul petto, tutto lo stadio che urla il suo nome. Apoteosi. Apoteosi che, però, probabilmente rimarrà solo l’ultima splendida cartolina di una storia d’amore giunta al termine.

Certo, chi scrive vorrebbe sbagliarsi, e anche tanto. Ma la realtà dice che le strade del Loco Soleri e del Palermo sono destinate a separarsi. È un bene per la carriera del ragazzo, e i rosanero di certo prenderanno qualcun altro, magari anche più forte. Certo che però quel sorriso, quell’ardore agonistico mancheranno, e anche tanto. Scrivere la parola fine è sempre difficile, quindi per questa volta si chiederà aiuto al maestro De Gregori:

 “O ancora i tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo

Li puoi nascondere o giocare come vuoi

O farli rimanere buoni amici come noi”.