Palermo, a Bolzano come Highlander: ne resterà soltanto una (di sorpresa)

Palermo, a Bolzano come Highlander: ne resterà soltanto una (di sorpresa)

Se volessimo fare una semplicistica analisi per Sudtirol e Palermo potremmo in due righe scrivere: i primi sorpresa assoluta del girone d'andata, i secondi di quello di ritorno. Fine, sipario, arrivederci. Ma ovviamente non siamo qui solo per questo.

Perché quel Sudtirol che tanto sembrava spaesato sotto la guida dell'indimenticabile ed indimenticato ex rosanero Lamberto Zauli e ancor di più nell''interregno con Leandro Greco, sotto la guida di Pierpaolo Bisoli è diventata squadra matura, sempre propositiva in avanti e capace di ribaltare il campo velocemente con le imbeccate di Rover, la velocità di Odogwu e le palle inattive con una difesa spesso capace di andare in gol.

Il Palermo, invece, si è trasformato dopo il mercato di gennaio e soprattutto dopo il passaggio con la difesa a 3: gran merito ad Eugenio Corini che con questo modulo ha annichilito ogni avversario, anche nelle sconfitte - vedi Genova - trovando nuova linfa per calciatori che sembravano dei pesci fuor d'acqua come Ales Mateju. Per cui, a meno di uno scialbo 0-0, di sorpresa ne resterà soltanto una: in attesa che, chissà, possa arrivare un terzo confronto magari nella post-season.