Palle, palloni e tanta confusione: Palermo in retromarcia

Palle, palloni e tanta confusione: Palermo in retromarcia


Che succede? E’ un episodio o un altro capitolo di un sistema che non funziona? Questo, come sempre, lo dirà il campo, quello che a Viterbo alla quinta giornata di campionato ha urlato tutti i problemi di un Palermo che, così com’è, non può pretendere l’ambizione a qualcosa di più grande.

 

Il rispetto per gli avversari sta sempre alla base di ogni competizione, ma non si può celare l’amarezza, che sfocia in delusione e quindi consapevolezza di non aver meritato n/

    /la in più di uno striminzito pareggio contro la neopromossa fanalino di cosa del proprio girone Monterosi. Che non avrà qualità tecniche paragonabili a certi interpreti rosanero, ma s/
      / campo ha sbattuto in faccia alla squadra rosanero proprio quello che le manca alla base: mordente, agonismo, ritmo, corsa: in una parola grinta.

       

      Sono emersi ancora una volta i vecchi difetti di un 11 che appare spaesato, tatticamente in confusione, prevedibile e incapace di sopperire a quanto ad oggi palesemente manca con il guizzo tecnico del singolo né con l’organizzazione corale.

       

      Cosa resta e da cosa ripartire, dunque, dopo un pareggio che ha il sapore della sconfitta? Senz’altro la prima realizzazione di Brunori, che è il numero 9 ed è stato scelto innanzitutto per fare gol; un’altra ottima prestazione del giovane Buttaro, il quale, se è vero che tre indizi fanno una prova, si candida a qualcosa di più di un posto in panchina non appena la difesa sarà al completo; infine la consapevolezza che tra gli esclusi dal 1’, c’è gente che può migliorare il livello complessivo di una manovra che, ad oggi, è poco più che una retromarcia.