Ancora Feltri: «I meridionali sono inferiori»

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Non si placano le vergognose dichiarazioni di Vittorio Feltri nei confronti del Sud Italia. Dopo le più che spiacevoli uscite dei giorni scorsi il direttore di Libero, intervenuto durante il programma "Fuori dal Coro" in onda su Rete 4, si è reso nuovamente protagonista di dichiarazioni cariche d'odio nei confronti del meridione, in un momento delicato come questo per via dell'emergenza Coronavirus:

 

«Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del Coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che evidentemente ha un senso di invidia, di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di senso di inferiorità. Io non credo ai sensi di inferiorità: credo che i meridionali in molti casi siano inferiori. Si arrabbieranno per le mie dichiarazioni? Chissenefrega, si arrabbino. Con me si arrabbiano tutti i giorni, mi insultano, mi augurano di morire».



Sulle parole politicamente scorrette di Feltri è intervenuto, attraverso una lettera indirizzata al sindaco di Napoli, anche il direttore dell'Ordine dei giornalisti Antonio Verna, specificando come il direttore di Libero sia "noto anche per la sua capacità di essere urticante, in passato pure in maniera brillante ma negli ultimi tempi fuori dalle righe e meritevole di ampie reprimende come seminatore d’odio".

 

"In tanti - continua Verna - scrivono per sollecitare di metterlo fuori della nostra comunità professionale. Si può fare attraverso un regolare procedimento guidato da un autonomo consiglio di disciplina. È competente quello del luogo dove il giornalista è iscritto, ovvero nel caso specifico quello della Lombardia, che naturalmente deve essere attento sempre nelle sue pronunce alle libertà garantite dall’articolo 21 della Costituzione, anche se sottolineo il principio di non discriminazione insito nell’articolo 3 noto per sancire l’uguaglianza, e ai giuristi indicherei la strada della valutazione della cosiddetta legge Mancino. È lo stato diritto che dal 2012 ha voluto la separazione dei poteri anche nell’ambito degli ordini professionali. Con chi giudica nessuno può interferire. Sarebbe come chiedere conto a un Presidente del consiglio dell’azione, dell’omissione o della fondatezza della pronuncia di un magistrato. Non si può fare. Posso solo chiedere scusa a mio nome e a quello della stragrande maggioranza di colleghi che hanno lo stesso tesserino di Feltri, per il reiterato atteggiamento di vacua ostilità. Lo trovo indegno ma mi adeguo e amo Milano come Napoli, di cui sono sempre rimasto orgoglioso cittadino".


 

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