Le precisazioni dell'ex arbitro Marelli sul caso La Penna

Le precisazioni dell'ex arbitro Marelli sul caso La Penna

 

Di ieri la notizia che ha destato scalpore e alimentato la rabbia dei tifosi del Palermo: l'arbitro Federico La Penna, fischietto della finale di ritorno dei play-off di B tra Frosinone e Palermo, è un avvocato associato allo studio legale "Vinti&Associati" che, in passato, ha curato gli interessi legati dell'impresa Benito Stirpe Costruzioni, azienda della famiglia Stirpe, il cui amministratore delegato è il fratello del presidente del Frosinone Calcio.

 

La Penna... dell'avvocato che  difese la Benito Stirpe Spa

 

Oggi arriva la precisazione dell'ex arbitro di Serie A e B Luca Marelli, che sul suo blog scrive: "Sia chiaro: il lavoro effettuato da mediagol.it è oggettivamente un’ottima dimostrazione di cura dei particolari ma che presta il fianco a qualche precisazione, difficile da individuare per chi non abbia dimestichezza col diritto e con il funzionamento di uno studio legale".

 

Di quali precisazioni si tratta? Scrive Marelli:

 

Giustifico ampiamente chi ha scritto l’articolo: difficile conoscere a fondo i regolamenti dell’AIA e, soprattutto, difficile conoscere il funzionamento di uno studio legale di ampie dimensioni.
Ebbene, per mia fortuna sono stato un arbitro e, anche nel periodo di massimo impegno in serie A e B, facevo parte di uno degli studi legali più grandi ed importanti di Como. Uno studio con parecchi avvocati, tanti dipendenti, un commercialista ed uno stuolo infinito (e fondamentale…) di collaboratori (segretarie, in termini meno ricercati).
Uno studio di tali dimensioni ha delle caratteristiche precise:
– centinaia di clienti (se non migliaia);
– avvocati che si occupano di uno specifico settore (civile, commerciale, amministrativo, penale, fiscale, internazionale ecc.)
– impossibilità di conoscere tutte le persone e/o società assistite dagli stessi colleghi di studio.

 

Sui procedimenti in cui lo studio legale "Vinti&Associati" viene indicato come difensore dell'azienda Benito Stirpe Costruzioni, l'ex arbitro aggiunge:

 

1 – sono tutti procedimenti di ALMENO 6 anni fa e non è affatto da escludere che La Penna non ne conoscesse nemmeno l’esistenza, un po’ perché si riferiscono ad un periodo in cui era appena entrato a far parte dello studio, un po’ perché

2 – si tratta di procedimenti amministrativi, materia completamente differente da quella civile e commerciale di cui La Penna si occupa. Si tratta sempre di attività legale ma, per proporre un esempio calcistico, è come se un portiere venisse schierato da centrocampista centrale: certamente ne conosce il ruolo, le competenze e fors’anche i movimenti, ma senza alcun dubbio non sarebbe in grado di affrontare un’intera gara in un ruolo profondamente differente.

 

In sintesi: l’articolo di mediagol.it è di ottima fattura, ben documentato e con apprezzabili collegamenti ma si presta ad una critica relativamente alle ipotesi sottese (e prontamente strumentalizzate da chi ha commentato il testo).


In particolare le elenco:

non è affatto certo che La Penna abbia mai avuto a che fare (nemmeno indirettamente) con le questioni evidenziate;
è quasi impossibile che abbia avuto rapporti diretti (anche solo di conoscenza) con la famiglia Stirpe: i rapporti tra società e studio legale, per aziende di quella dimensione, non vengono tenuti dai titolari ma da persone che si occupano specificamente delle questioni legali (non è da escludere che si tratti di professionisti del diritto inquadrati come dipendenti della società);
la materia non fa parte delle competenze di La Penna;
uno studio legale di tale importanza non ha alcun interesse a creare conflitti di interesse tra un proprio professionista ed una società cliente;
è più che probabile che la famiglia Stirpe, una volta conclusi i procedimenti in oggetto, non abbia più avuto alcun rapporto professionale con lo studio Vinti & Associati.

 

QUI L'ARTICOLO INTEGRALE pubblicato sul blog lucamarelli.it