Di Biagio parla dell'Under 21. E non si spiega perchè giocatori come Belotti facciano fatica a giocare in A

Il commissario tecnico dell'Italia Under 21 Gigi Di Biagio ha concesso oggi una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ha parlato del gruppo di ragazzi che si è formato nel 2013 all'inizio di questa avventura, puntando su molti che giocavano in B,  a volte neppure troppo spesso. Ha raccontando come la squadra ha continuato a crescere in due anni, i nuovi arrivi, le partenze... Fino a questo importante traguardo. Ha puntato su Rugani, Viviani, Zappacosta, Belotti, Berardi, e su altri che nel frattempo sono arrivati nella Nazionale maggiore, come De Sciglio, Verratti, El Shaarawy, qualcuno che c'era non è stato convovato, come Molina, Goldaniga, Verre... Insomma la bella gioventù del calcio italiano, la parte emergente. Ed è per questo che Di Biagio, parlando dei suoi ragazzi, si stupisce e dice  che non capisce come Bianchetti, Battocchio, Bardi, Belotti e Biraghi facciano fatica a giocare nelle loro squadre. Per lui sono tutti giocatori  da serie A. "Adesso l’obiettivo  è andare a vincere l’Europeo" dice poi. E in quest'ottica passa in rassegna alcune  concorrenti: "Sono squadre completamente diverse per cultura e gioco. La Svezia è scorbutica, non ti fa giocare ed è forte su palla inattiva. Guidetti e Thelin sono due buoni attaccanti, Olsson e Hiljemark mi piacciono. Il Portogallo ha palleggio, non dà riferimenti ma si può colpire in velocità. Bernardo Silva è una certezza e Ricardo Pereira ha fatto molti gol nelle qualificazioni. L’Inghilterra però è la più forte, la più completa". (Foto Andreoli) (p.m.)