Collina: "Ok a sperimentazione moviola, ma la decisione spetta sempre all'arbitro. Da rivalutare fuorigioco e fallo di mano"

Sta facendo molto discutere la decisione della International Football Association Board (IFAB), che nei giorni scorsi ha dichiarato ufficialmente di aver dato il via alla sperimentazione per l'introduzione della moviola in campo. Molte le reazioni entusiastiche e favorevoli ad un provvedimento del genere, che potrebbe di fatto rivoluzionare il calcio giocato, ma c'è chi, invece, predica cautela. Ad esprimere dubbi e perplessità sulla possibile introduzione della moviola è stato Pierluigi Collina, sei volte premiato come "miglior arbitro del mondo" e oggi capo degli arbitri per la Federazione calcistica dell'Ucraina: “Se oggi fossi un arbitro sarei frustrato ad essere valutato in base a immagini che io non ho e non per la mia bravura - ha detto Collina, nel corso di un'intervista a "La Gazzetta dello Sport" -. Poi credo che prima di valutare occorra sempre sperimentare ed è questo che l’Ifab ha deciso di fare” Secondo il capo della FFU, è importante che la parola finale rimanga sempre e comunque al direttore di gara: “L’ideale è che decida sempre l’arbitro, anche per legittimazione. Però l’assistente servirà sempre, anche per far notare situazioni sfuggite all’occhio umano. L’obiettivo è che si rispetti il principio ispiratore: la fluidità del gioco. Il rugby si è accorto che la tecnologia è invasiva e forse farà un passo indietro. C’è il rischio che dal video non arrivi sempre la risposta definitiva. Molte decisioni sono frutto dell’interpretazione soggettiva: l’intensità di una spinta o la punibilità di un fallo di mano possono essere diverse in campo o in tv. Meglio non illudersi che risolva tutto" D'accordo sulla sperimentazione della moviala in campo dunque, ma ci sono altre problematiche egualmente importanti da rivalutare: “E’ da rivedere anche il fuorigioco: oggi il compito degli assistenti è al limite dell’umano. Comparare la punta di un piede con la testa, su piani diversi, con pochi centimetri di differenza, è quasi impossibile. E poi il fallo di mano: il calcio è sport di movimento, stabilire cosa sia naturale e no non è facile”.

mg