La campagna abbonamenti divide i tifosi

Le ragioni dei tifosi rosa a confronto.

La campagna abbonamenti divide i tifosi

Sono davvero tantissimi i tifosi rosanero che quest’anno hanno deciso di boicottare la campagna abbonamenti del Palermo, una scelta che divide e fa discutere. Per capire le ragioni del sì e del no, abbiamo ascoltato due tifosi storici del Palermo: Ninni Terminelli, co-fondatore della pagina FB “Forza Palermo sempre nel cuore e Salvo Neri, Presidente del gruppo di “Oltre la categoria e componente dei TIRR.

 

Come hai vissuto queste ultime vicissitudine del Palermo e quale è stata la tua decisione in merito alla protesta messa in atto dai tifosi?

 

Ninni Terminelli:  ho riflettuto moltissimo, non condivido la strategia di questa società, non condivido assolutamente nulla e sono stato molto combattuto. Alla fine ho deciso di rinnovare il mio abbonamento, una scelta difficile e dolorosa, perché ritengo che abbia ragione sia chi ha scelto per il sì, sia chi ha scelto per il no. Ambedue posizioni, se sincere e dettate da una vera passione rosanero, hanno un tormento e un prezzo che viene pagato da tutti.

 

Salvo Neri:  sono sempre stato abbonato, con tutta la mia famiglia, ho deciso di non rinnovare perché non mi sento di alimentare con i miei soldi un personaggio su cui aleggiano molti dubbi. L’intervento della Guardia di Finanza ha aumentato i miei sospetti verso di lui, in poche parole mi sentirei sporco. Non si può capire quanto sto soffrendo, sto malissimo, non riesco ad immaginare di restare fuori il sabato e di non sentire l’odore del campo.  Ma non retrocedo di un millimetro, la guerra è guerra e la faccio per amore della mia squadra, perché il mio Palermo, quello che mio padre mi ha insegnato ad amare, non è questo, a capo c’è una persona che non ha i valori che mi ha trasmesso mio padre, primo fra tutti la lealtà sportiva.

 

Cosa rappresenta il Palermo per te?

 

Ninni Terminelli:  è un legame profondo che mi riporta a quando ero bambino e andavo allo stadio con mio zio Santi che nella mia vita esercitava quella figura e funzione paterna che io non avevo. Palermo – Alessandria, nel 1974, fu la mia prima gara alla Favorita. Una grande emozione, appena entrato pensai che il Palermo era la squadra più forte del mondo. Da allora ho perso pochissime partite casalinghe, forse solo 10. Ho vissuto con disperazione la radiazione e ricordo ancora l’emozione di Palermo - Atlético Mineiro, le mie lacrime quando rividi in campo quelle maglie rosanero.

 

Salvo Neri: il mio battesimo rosanero fu a soli 3 anni, nel 1973, per Palermo – Ascoli. Mi portò allo stadio l’uomo più buono del mondo, mio padre Filippo, grandissimo tifoso del Palermo prematuramente scomparso. Da 17 anni, da quando lui non c’è più, per me andare al  Barbera è come sentirlo ancora vicino. Non potrò mai dimenticare l’emozione del gesto di Vasari in Palermo – Bari, quando dedicò il gol a suo padre, piansi perché in quel momento avrei voluto avere accanto a me chi mi aveva insegnato ad amare il Palermo. Per 10 anni ho seguito la squadra in giro per l’Italia, in campi assurdi e sono stato l’unico tifoso rosanero presente a Gualdo Tadino.

 

Cosa rimproveri a Maurizio Zamparini?

 

Ninni Terminelli: penso che Zamparini avrebbe potuto lasciare il Palermo da eroe, ringraziato per sempre da questa città, sarebbe stato ricordato come il più grande Presidente del Palermo, invece ha scelto di farsi cacciare inimicandosi un’intera tifoseria.  Ai miei occhi è diventato una persona da combattere

 

Salvo Neri:  rimprovero a Zamparini di essersi preso gioco dei nostri sentimenti e del nostro amore, oggi c’è anche il forte sospetto che abbia agito illegalmente, azioni strane sulle quali sta indagando la Magistratura.

 

Chi protesta, obietta che questa squadra non è più il Palermo, ma la Zamparinese, qual è il tuo pensiero?

 

Ninni Terminelli:  credo che in quello che sta accadendo i giocatori non c’entrano nulla e faccio dei nomi precisi: Nino La Gumina, Accardi, Fiordilino, Pirrello, qui c’è il sangue dei nostri giovani. Per queste ragioni non mi sento di rinunciare, la mia presenza allo stadio si riannoda con il mio passato, la mia adolescenza, con i miei affetti più cari. In questo momento molto difficile, vorrei che i fratelli e le sorelle rosanero scegliessero di stare insieme anche su scelte diverse. Non mi sento di criticare e condannare chi non farà l’abbonamento e credo che queste due posizioni debbano cominciare a dialogare fortemente per il futuro del Palermo. Personalmente non resisto a rimanere a casa quando il Palermo gioca, perché la maglia è rosanero, e chiunque sia il proprietario, quella maglia appartiene ai tifosi. Per combattere Zamparini non posso rinunciare a vedere il Palermo che gioca.

 

Salvo Neri: chi si abbona sta dando delle giustificazioni, come l’amore per la maglia ad esempio, che fanno il gioco di Zamparini. Invece, secondo me si dovrebbe avere il coraggio di tirarsi fuori da questo sistema, anche con il cuore sanguinante non bisogna abbonarsi. Chi lo fa, pensa di avere valide argomentazioni, ma se tutti ragionassimo così, si farebbero 33.000 abbonati. Tutti noi abbiamo valide ragioni per voler ritornare allo stadio, tutti amiamo la maglia e abbiamo dei ricordi, se restiamo fuori, pur soffrendo tantissimo, è perché crediamo che questo Palermo non ci rappresenti più. Oggi, per me, dare soldi a questa società significa essere complice del sistema - Zamparini

 

Cosa ti auguri per il prossimo futuro?

 

Ninni Terminelli: occorre urgentemente una nuova proprietà che archivi questi ultimi drammatici anni. Il mio auspicio è che al di là delle divergenze ci sia sempre il massimo rispetto per le idee degli altri. Il nostro gruppo FB realizza tutto ciò, sono convinto che la società miri a spaccare la tifoseria, ma credo che, soprattutto adesso, noi che amiamo fortemente il Palermo dobbiamo continuare a volerci bene e a rispettarci, anche se le scelte sono diverse.

 

 

Salvo Neri:  il mio augurio è che Zamparini vada finalmente via e che non  ne rimanga più traccia nella prossima Società. Per me lui è morto calcisticamente nel 2011, gli ho dato credito per altri anni, adesso spero che possiamo liberaci della sua presenza e ritornare allo stadio tutti uniti, oltre la categoria, per la maglia e l’amore rosanero.