Bruno Pizzul a FP: «Italia, è un dispiacere. Pessimo momento»

L'ex telecronista Rai ha commentato il pareggio di ieri dell'Italia: «Sbagliata la gestione della partita»

Bruno Pizzul a FP: «Italia, è un dispiacere. Pessimo momento»

Ieri il calcio italiano ha toccato il punto più basso, dopo sessant'anni gli azzurri non disputeranno un Mondiale. Il pareggio di "San Siro" contro la Svezia è stato un boccone troppo amaro da digerire. Uno che di mondiali ne sa qualcosa commentandone addirittura cinque, dal 1986 al 2002, è Bruno Pizzul. L'ex telecronista Rai, intervistato dalla nostra redazione per un commento al match di ieri, ha parlato dei problemi che affliggono il calcio italiano:

 

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«Credo che ci sia poco da commentare - ha esordito Pizzul - la situazione si è venuta evolvendo come peggio non poteva e non è che l'ennesima dimostrazione del pessimo momento che sta vivendo il calcio italiano, che da tempo non riesce più a produrre giocatori che siano capaci di fronteggiare la situazione in maniera accettabile. Ieri abbiamo fatto l'ennessima partita modesta e credo sia abbastanza logico che la situazione venga evolvendosi così perché abbiamo troppi problemi a livello giovanile, non crescono più nuovi giocatori e bisognerà cominciare a risistemare i settori giovanili perché così come sono organizzati adesso non funzionano. Da quando ci sono le scuole calcio non esce più un calciatore, quando i ragazzi si gestivano quasi da soli giocando all'oratorio per le piazze senza tanti maestri la situazione era migliore. Adesso non si cura più il settore giovanile e la tecnica individuale, ci si preoccupa soltanto che i giocatori siano forti fisicamente e muscolarmente validi, ma che non conoscono il pallone. E i risultati sono questi».

 

Quale cambiamento si aspetta adesso?

«Sicuramente il ct verrà cambiato anche perché Ventura ha provato a dare un'impronta sua alla Nazionale e di negativo c'è, oltre alle scelte generali e al metodo di preparazione, anche la gestione della partita di ieri che è stata completamente sbagliata, perché a un certo momento doveva capire di mettere dentro dei giocatori rapidi, piccoli, veloci e non insistere sui quei lanci alti. Gli svedesi avevano difensori alti un metro e novanta e se giochi con la palla alta non risolvi nulla, potevo giocare anche io... Adesso - ha concluso Pizzul - non so. Bisognerà vedere... Probabilmente già oggi a mezzogiorno sapremo qualcosa di più».

 

 

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Lei ha commentato tanti mondiali, cosa significa per l'Italia non parteciparvi?

«Vuol dire che è un dispiacere, era successo già sessant'anni fa e vuol dire che non bisogna dare niente per scontato e che nessuna Nazione abbia per diritto divino la possibilità di giocare un Mondiale, bisogna meritarselo, stavolta non ce lo siamo meritatati ed è giusto stare a casa».