Balogh, dagli ostacoli al sogno rosanero
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L'attaccante ungherese, Norbert Balogh, arrivato a Palermo a titolo definitivo dal Debrecen e definito dal patron rosanero il "nuovo Cavani", ha vissuto un'infanzia difficile. Cresciuto nel quartiere degli zingari, a Hajdúböszörmény, il giovane rosanero la povertà l'ha toccava con le mani. Si è dovuto privare di tante cose, da una giacca nuova per la scuola, alle scarpette da calcio che tanto amava. "Ho chiesto al c.t. dell'Ungheria, Bernd Storck - racconta Balogh a Salvatore Geraci sul Corriere dello Sport - se ho possibilità di arrivare all'Europeo e di incontrare Cristiano Ronaldo, la mia leggenda. Mi ha risposto che dipende da me. Se gioco bene nei prossimi mesi, non è escluso... Sono venuto a Palermo per fare bene e aiutare la squadra.. Ho un interprete personale che mi spiega l'allenamento e cosa vuole il tecnico. Gilardino è un grande campione, Jajalo mi sta vicino e mi fa conoscere la squadra. Il Palermo è un club molto professionale sotto ogni aspetto: mentalità, allenamenti, dieta. Non credo ancora ai miei occhi pensando dove mi trovo".
Purtroppo, nel corso della sua giovane carriera, di ostacoli Balogh ne ha trovati tanti: "A causa di un errore con qualche documento il mio papà andò in carcere a Tiszalök. Era molto difficile per me vederlo. Non era facile concentrarsi sul calcio, ma in tanti mi sostenevano. Prima di tutto la mamma, che per me ha fatto sempre tanti sacrifici e a lei sono davvero molto legato. Anche i miei amici hanno fatto tanto per me. Il mio migliore amico per esempio rimaneva ore e ore sul campo, gli chiedevo di crossare la palla centinaia di volte per diventare titolare la domenica e fare gol".
Amante dei videogiochi, di Harry Potter e Prison Break, Nobert Balogh, che col Debrecen ha realizzato 5 gol in 33 presenze, è arrivato a Palermo con l'obiettivo di dare il massimo per la squadra, onorando i colori di questa città.