Vazquez: "Iachini a Palermo è l'unico che mi ha dato fiducia. Spero di rincontrare Paulo..."

Franco Vazquez, in una lunga intervista rilasciata a Calcio 2000, si è soffermato sul suo futuro e sul sogno di poter giocare in un club europeo importante, per diventare protagonista in Champions League: “Andare a giocare in una squadra che fa la Champions e gioca ad alti livelli, credo sia il sogno di tutti. Mi piace il gioco sia dell'Arsenal che del Barcellona, perché sono squadre che tengono palla. E poi - afferma il Mudo - tutti vorrebbero giocare con Messi." Un percorso travagliato quello dell'italo-argentino, che parte da campi polverosi di calcio a 5 fino alla Serie A italiana: “ Quando ero piccolo giocavo a calcetto con i miei fratelli, poi sono andato in una squadra di Cordoba, il Barrio Parque e dopo tre-quattro anni al Belgrano. Lì ho fatto prima le giovanili e poi la prima squadra. Poco tempo dopo - continua il numero 20 rosanero - è arrivata la chiamata del Palermo. Giocare in Italia è sempre stata una meta che sognavo di raggiungere, quindi non potevo dire di no. Infatti - conclude Vazquez - guardavo sempre a casa il campionato italiano." L'ex Belgrano ha anche parlato del rapporto instaurato con Paulo Dybala: “La nostra amicizia è nata al Palermo, perché lui in Argentina giocava in un’altra squadra e non lo conoscevo. Abbiamo legato subito e abbiamo tante cose in comune, come per esempio la passione per la playstation. Qualche volta - continua il fantasista del Palermo - ci sfidiamo, soprattutto quando siamo in ritiro e, a volte, vince lui, altre volte io. Spero - afferma il Mudo - che prima o poi io e Paulo ci ritroveremo nuovamente come compagni d’attacco". In ultima battuta, il talento italo argentino ha parlato del presidente del Palermo Maurizio Zamparini e del rapporto con i diversi allenatori, che negli ultimi tre anni sono passati da Palermo e non solo: “Il presidente Zamparini sta vicino alla squadra e ci vuole bene. Magari quando parla fa un po’ di casino, però tutto quello che dice è per il bene del Palermo. Mutti - continua Vazquez - è stato il mio primo allenatore in Italia, ma non mi ha lasciato nulla, perché ho giocato poco ed è andato via. Preferisco non parlare di Sannino, perché non mi ha fatto giocare e non mi piace fare polemica. Con Gattuso, invece, mi sono trovato bene, mi piaceva il suo modo di allenare, ed è per questo che mi è dispiaciuta l’esclusione dalla lista. Penso mi volesse bene - continua il numero 20 del Palermo - ma le scelte vanno rispettate. Quando è arrivato Iachini volevo andare via, non giocavo da tanto tempo ed era normale che volessi cambiare aria. Tuttavia, mi hanno chiesto di rimanere e lui mi ha dato la fiducia, che non mi aveva mai dato nessuno a Palermo. In Nazionale - afferma il giocatore - Conte è simile a Iachini per il suo modo di giocare e di vivere il calcio e il suo operato mi è piaciuto. Ovviamente - conclude - il tecnico che mi è rimasto di più nel cuore è senza dubbio Labruna, l’ex allenatore del Belgrano. Lo stesso vale per Zielinski. Loro due e Iachini sono quelli che mi hanno dato di più”.