Stop al Centro Sportivo di Carini. Ma non è stato mai acquistato

Il 24 agosto sono decaduti i termini della variante al piano regolatore riguardo alla costruzione del centro sportivo del Palermo in Contrada Zucco. Attualmente il Palermo non può più costruire a Carini

Per il Centro Sportivo a Carini, cavallo di battaglia del presidente Zamparini per tanti anni, potrebbe essere arrivata la parola "Fine". Tutto ciò dopo che per tante volte è stata  comunicata l'imminenza dell'inizio lavori, e per tante volte la Palermo Calcio ha pubblicato immagini del progetto.  E invece pare proprio che non c'è mai stata la minima possibilità che l'opera venisse realmente realizzato, così come ha scritto Stadionews,  che ha intervistato il sindaco di Carini. Ecco infatti  quello che ha detto Giovì Monteleone, primo cittadino di Carini: «Il 24 agosto sono decaduti i termini della variante al piano regolatore riguardo alla costruzione del Centro Sportivo del Palermo in Contrada Zucco. In questo momento il Palermo non può più costruire a Carini, manca soltanto l’ufficialità. Alla variante del piano regolatore sarebbe dovuta seguire la concessione, ma il Palermo non ha pagato gli oneri accessori. Il 24 agosto, quindi, sono decaduti i termini per l’opera”. In sintesi, il Palermo non pagando gli oneri accessori, non ha mai realmente avviato l'iter per la realizzazione di quello che adesso resta solo un progetto. «Il Palermo dovrebbe ripresentare il progetto, ma la situazione mi sembra piuttosto compromessa - spiega Monteleone -. Sabato 8 agosto 2015 abbiamo approvato il piano regolatore in tutta fretta, per far contento Zamparini che ci aveva sollecitato. Al momento di pagare gli oneri, però, Zamparini ha prima detto che erano troppi, poi ha detto che sono stati aumentati. Questo non è vero perché la delibera degli oneri viene fatta prima della presentazione del progetto al consiglio comunale, loro dovevano sapere del costo degli oneri. Il fatto che il Palermo sia rimasto sorpreso è una falsità enorme, visto che una società che costruisce controlla prima il costo degli oneri». Il sindaco di Carini non è tenero con Maurizio Zamparini: «Il centro sportivo per Zamparini era un’opera sociale, quindi pensava non ci fossero oneri, magari come la costruzione di un ospedale o di una scuola. Ma gli oneri vengono fissati dal consiglio comunale di anno in anno, e il vecchio consiglio li aveva stabiliti e sono uguali sia per Zamparini che per tutte le altre persone che vogliono costruire a Carini. Noi non possiamo cambiare gli oneri in corso d’opera o ad personam. Non si possono neanche fare opere compensative come chiesto dal legale della società, è come se io appaltassi in modo diretto un’opera. Può essere solo delle opere oltre gli oneri”. Giovì Monteleone specifica inoltre che il comune di Carini, come ente pubblico, resta disponibile per un nuovo progetto del Palermo, ma aggiunge un particolare sulla reale proprietà del terreno: «Sembra la favola della volpe che non può arrivare all’uva. Zamparini non è mai stato titolare del terreno, ma c’era soltanto la promessa del proprietario dell’appezzamento che ha problemi coi coeredi del bene”. E, per finire, aggiunge, che non ha gradito la visita che Frank Cascio, potenziale acquirente di quote societarie rosanero, ha fatto nei terreni di Contrada Zucco e non ne fa mistero: «Zamparini si è portato Cascio al terreno, ma sembra la storia di Totò che voleva vendere la Fontana di Trevi».