Santana: «Non pensiamo alla partita contro il Savoia»

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L'attaccante del Palermo Mario Alberto Santana - presente nella trasmissione Siamo Aquile su Trm - ha detto la sua sul momento in casa rosanero

 

La squadra è consapevole della propria forza e dei calciatori che ci sono in grado di poter cambiare la partita in ogni momento. Dico sempre che i nostri difensori potrebbero giocare con la sigaretta in mano, anche se a volte capitano degli errori e devi essere bravo a reagire subito. Noi non sentiamo la pressione, dobbiamo essere un bunker anche se all'esterno si parla tanto e si può fare polemica. Sono sicuro che la squadra farà queste ultime nove partite alla grande.

 

La sfida contro il Savoia.

Non pensiamo alla partita contro il Savoia perché ci sono altri incontri e non puoi permetterti di sbagliare: sarà una sfida come tutte le altre e si farà nel momento in cui arriverà. Il match più importante è quello che ci sarà domenica prossima, si pensa a quello.

 

La parola rispetto nel calcio.

Significa sapersi comportare con l'avversario. Chiunque vuole vincere però non puoi pensare di sopraffare una persona, ci sono modi e modi. A me piace rispettare tutti come ho sempre fatto con chiunque mi sono trovato come avversario. E' umano che contro il Palermo ci siano più motivazioni, per il blasone e l'importanza della società.

 

Nola e Corigliano.

Sarà più difficile della sfida contro il Licata perché avranno la possibilità di batterci. Penso però che in casa abbiamo sempre quel quid in più quindi credo che riusciremo a vincere. La sconfitta di Licata ha lasciato quella rabbia per non aver fatto un passo in più, e questa bisogna metterlo in pratica domenica: ma la sfida non è stata sottovalutata, forse non ci aspettavamo una gara così dura e abbiamo sofferto la fisicità soprattutto. Abbiamo sprecato un tempo ok, ma nella ripresa con cinque occasione chiare avremmo potuto vincere la partita: se si parte da questo ti rendi conto che la squadra c'è e da lì bisogna ripartire.

 

Sulla gestione di Rosario Pergolizzi.

Un allenatore è consapevole di andare incontro alle critiche e il mister si sta comportando molto bene. E' una persona sincera, ti dice quello che pensa sempre: poi può sbagliare, è normale, ma questo fa parte del gioco e il mister lo sa. Ha preso una squadra che partiva da zero, non è facile. Noi seguiamo sempre lui e facciamo quello che ci chiede: ovviamente poi è il calciatore che scende in campo.

 

Infine un pensiero per il futuro.

In squadra c'è una buona base per la Serie C, anche se quello sarà un altro campionato. La società sicuramente ha i suoi programmi ma in rosa ci sono già alcuni calciatori validi anche per il prossimo anno.


 

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