Carlo Vizzini: "Ho parlato con Orlando della situazione del Palermo, i fari sono accesi. Inveire serve a poco"

Le considerazioni dell'opinionista Carlo Vizzini durante la trasmissione di Rotocalcio Live

L'onorevole Carlo Vizzini, ospite nel salotto di Rotocalcio Live (guarda la replica su youtube) insieme alla direttrice di "ilovepalermocalcio" Giulia Nasca, ha detto la sua sulla cessione societaria: "Se possono intervenire altri soggetti per rilevare la società si facciano avanti, perché mi "stranizza" il fatto che si nominano i cinesi e poi vedo che nella Milano rossonera dopo un anno e mezzo ancora non si sa se la trattativa andrà in porto o meno. A Palermo tutti coloro che si fanno avanti per il calcio sono quelli che non hanno i soldi veri, coloro che li hanno si guardano bene dal fare proposte per il calcio, magari camminano con la 500 qui poi a Roma fanno i ricchi ed escono con la Ferrari, ma in Sicilia è pericoloso far vedere chi si hanno i soldi.  E' una situazione veramente drammatica, nella quale inveire serve poco, il problema sta nel trovare una soluzione per la permanenza in serie A e in ogni caso per la prosecuzione della vita del Palermo, non vorrei rivivere la radiazione dell'86-87. Io ho provato a parlare con il sindaco Leoluca Orlando, che è un mio grandissimo amico, per vedere come si può risolvere questa situazione del Palermo Calcio e non mi tirerò indietro. Lui è intenzionato a dare il massimo appoggio e collaborazione alla squadra, infatti, è andato anche a trovarli in ritiro ed ha parlato con Zamparini. Ci saranno altre iniziative, vi posso dire comunque che i fari sono accessi". L'opinionista ha parlato del patron rosanero Maurizio Zamparini: "Lui non ha mai voluto capire come sono fatti i palermitani. Le difficoltà sono iniziate dalla finale di Coppa Italia contro l'Inter, dall'esonero di Delio Rossi perché era diventato il beniamino della piazza e lui doveva essere il protagonista, quindi decise di cacciarlo. In più quella sera eravamo in quaranta mila a sostenere la squadra a Roma, siamo usciti battuti ma dignitosi, i giocatori hanno fatto il giro di campo e li abbiamo applauditi ma c'erano tutti tranne Zamparini. Se il presidente invece di osannare la sua squadra ad ogni inizio di campionato, esaltandola in modo esagerato, avesse chiamato i palermitani chiedendo il loro aiuto e dicendo quali potevano essere le difficoltà economiche, quindi mettendo le cose in chiaro sin da subito, avrebbe trovato una tifoseria pronta a sostenerlo.  Quando avvenne la prima sciagura del palermo c’era un grandissimo attaccamento dei tifosi, in C 2 venivano allo stadio quaranta mila tifosi".