Presidente, l'erba voglio non cresce al Barbera

Vitogol

Presidente, l'erba voglio non cresce al Barbera

 

La lucida follia del re del Palermo lo porta a pretendere l’impossibile.  E, ciò che è più grave, a farlo con dichiarazioni pubbliche che dal ritiro di Bad si susseguono con cadenza quotidiana nel silenzio assordante degli astanti muniti di matita o di telecamera. Abbiamo ascoltato: Io voglio vendere il Palermo al prezzo che stabilisco io. E voglio anche che l’acquirente mi faccia restare come Presidente onorario con funzioni di consulenza. .. Come se fosse facile vendere una scatola vuota e interagire con un sovrano assoluto come lui. E poi ancora: Io voglio che l’esperienza dello scorso campionato non si ripeta...  Come se fosse facile salvarsi in tranquillità lasciando partire gli artefici principali della risicata salvezza e mantenendo in squadra i soli comprimari. E poi al povero Foschi: Io voglio che la squadra, indebolita dalla partenza dei migliori, sia rinforzata con giocatori, preferenzialmente italiani, che siano bravi, che costino poco e guadagnino ancor di meno… Infine all’allenatore: Voglio che la squadra sia ben amalgamata e che abbia un gioco propositivo…. Come se un muratore potesse costruire una casa senza i mattoni e la calce. E soprattutto senza il progetto di un buon ingegnere.

E infine l’ultimo dei  “voglio” del re rosanero: Voglio il consenso dei tifosi  e in effetti ce l’ho perché a Palermo mi contestano solo in 50. Quando andrò via, come dice il più altolocato tra loro, mi rimpiangeranno….

Su questo punto mi permetta di contraddirla, Sire. Il re è nudo e ormai se ne sono accorti tutti a Palermo. Scenda dal trono e provi a coprirsi. Non merletti e abiti regali (bastano i calzini bianchi sotto i sandali). Lasci, mio Sire, che io citi un vecchio detto di mia nonna: "L’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re".