Pochesci: «Squadre offensive come il Palermo mi fanno impazzire»

Pochesci: «Squadre offensive come il Palermo mi fanno impazzire»

Sandro Pochesci è sicuramente uno di quegli allenatori che accende critica e tifosi ogni volta che rilascia dichiarazioni. Verace e passionale, l'ex tecnico della Ternana non ha mai trovato mezze misure per esprimere quello che pensa e, intervistato da pianetaserieb.it, ha parlato del torneo cadetto, del Palermo e del tecnico Roberto Stellone:

 

SERIE B

«Parto citando chi sta deludendo, ossia Benevento e Verona. Mi è piaciuta molto la metamorfosi dell’Ascoli, perché nel giro di poche giornate si è notata pesantemente la mano del tecnico. Anche il Pescara riesce a esprimersi molto meglio dello scorso anno e poi c’è un altro tipo di calcio che sta funzionando: quello della Salernitana di Colantuono, che è molto pratico. Quelli come me storcono il naso, perché pensano che questo sport debba essere fonte di spettacolo ed emozioni. Io mi diverto più se vinco 4-3 che 1-0 e credo che per la gente sia lo stesso. Ciò che manda in estasi il tifoso è il gol, non la difesa inviolata: ci sono state squadre fortissime che hanno annoiato il pubblico e altre che lo erano meno e lo hanno entusiasmato. Da tifoso, il Milan di Capello mi faceva venir voglia di cambiare canale».

 

PALERMO

«Chi propone un gioco iper-offensivo, come Palermo e Foggia, mi fa impazzire. Stellone è un altro che ha inciso subito, anche se mi è dispiaciuto per mister Tedino, il quale non aveva demeritato. La scelta è stata sbagliata a monte: perché ripartire da un profilo che è stato osservato lavorare per un anno e di cui non si è soddisfatti? Bisognava trovare un accordo prima della stagione e non lasciare al palo fino alla prossima estate un uomo molto capace».

 

STELLONE

«Parliamo di uno che rispetto a Frosinone è cresciuto tantissimo. Lì ha vinto da debuttante, ma noi siamo come il vino: col passare degli anni miglioriamo. Ha maturato esperienze che gli hanno permesso di conoscere più in profondità campionati e ambienti e capire i cambiamenti del calcio. Rispetto ai tempi in Ciociaria sa variare diversi moduli nella stessa partita, qualità attualmente indispensabile. Col 4-3-1-2 ha trovato la chiave per permettere a calciatori come Puscas e Falletti di rendere al meglio, senza togliere spazio a Nestorovski».