Onofri a FP: «Preziosi a Palermo? Lavorando d'immaginazione...»

Onofri a FP: «Preziosi a Palermo? Lavorando d'immaginazione...»

La lotta per la promozione è ormai entrata nel clou con il Palermo che, nonostante qualche giro a vuoto nell'ultimo periodo, resta ancora nella parte più nobile della classifica. Di ciò e delle complicate vicende societarie che stanno sullo sfondo, abbiamo parlato con Claudio Onofri, ex calciatore e opinionista, per anni commentatore tecnico della Serie B su Sky e attualmente impegnato sulla RAI con "Quelli che il Calcio".

 


Con la vittoria sul Lecce e la contestuale sconfitta del Benevento a Livorno il Palermo è tornato in zona promozione diretta con una partita in meno e due punti di svantaggio rispetto al Brescia capolista. Come giudica il momento della squadra rosanero? Resta ancora la favorita nella corsa alla A?


«Io direi di sì e non tanto perché il Brescia, vera sorpresa del campionato, ha avuto un blackout. Il Palermo ha veramente tanti giocatori che in B spostano molto. Le vicende societarie hanno avuto purtroppo un influsso forte e pesano parecchio ma hanno avuto anche l'effetto di compattare ulteriormente l'ambiente, soprattutto dopo il famoso discorso di Bellusci. I rosanero restano comunque la squadra da battere e non solo per la caratura tecnica: la posizione in classifica parla chiaro».


Parallelamente alla lotta per la promozione il Palermo gioca la sua partita più importante e delicata sul fronte societario. Dopo le surreali vicende con la proprietà inglese la società sembra aver trovato un po' di pace con l'insediamento di Foschi alla presidenza ma la situazione resta comunque molto critica. Da addetto ai lavori che in carriera ne ha viste tante, che idea si è fatto della situazione del Palermo?


«Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che questa situazione ha dato delle motivazioni in più: le già citate parole di Bellusci dopo la gara col Foggia in questo senso sono stata una conferma. Poi però a lungo andare è fondamentale che tipo di soluzione ci sarà per questa situazione abbastanza pesante. Non avendo competenze economico/contabili non posso parlare con contezza anche perché non conosco i termini esatti della situazione palermitana: credo che in generale purtroppo sia un grande riflesso del momento complicato su tutti i livelli di un intero sistema calcistico».


Restando in tema societario. Una delle voci più insistenti che continua a  circolare in città è quella di un interessamento nei confronti del Palermo da parte del presidente del Genoa Enrico Preziosi, nonostante le smentite da egli arrivate. Secondo lei, che conosce bene Preziosi avendo lavorato a lungo al Genoa, si tratta di qualcosa di poco plausibile?


«Preziosi in questo momento sta lavorando molto per il Genoa non solo dal punto di vista tecnico: dopo aver sistemato il bilancio ha comunicato diversi investimenti, uno su tutti il progetto per il centro sportivo giovanile a Cogoleto. In più dall'ambiente è emersa una voglia di emergere e uscire dal limbo della lotta salvezza. Viste queste premesse mi sembra dunque strano che Preziosi possa essere veramente interessato al Palermo. Considerando anche che non è possibile avere due società nella stessa categoria e il Palermo sta lottando per arrivare in Serie A come una delle favorite non ci sarebbero neanche i presupposti: se, lavorando d'immaginazione dovesse diventare proprietario del Palermo e i rosanero dovessero salire Preziosi dovrebbe abbandonare il Genoa, soluzione che al momento ritengo abbastanza improbabile. Che possa esserci stata una trattativa, considerando che le contestazioni storiche nei suoi confronti si sono notevolmente inasprite dopo la cessione prima smentita e poi concretizzatasi subito di Piatek, non è assolutamente da escludere anche se, ammesso e non concesso che ci sia stato un interessamento, si sarebbe trattato comunque qualcosa di difficile. Palermo è una piazza importante che richiederebbe una scelta definitiva: Preziosi non l'ha mai fatta nemmeno quando c'erano gruppi interessati al Genoa».

 

Tornando al calcio giocato.  A dieci giornate dalla fine i rapporti di forza del campionato si sono formati ma non del tutto definiti con sei squadre racchiuse in sei punti.  Quali sono tra queste le compagini dalle quali il Palermo dovrà guardarsi maggiormente le spalle?

 

«La classifica ci racconta di un Brescia primo e quindi non può non essere il principale antagonista. Dovendo esprimere un parere singolo ho difficoltà a scegliere una tra Hellas, Pescara e Benevento: il Verona nonostante i problemi attuali ha un organico che, pur in maniera altalenante, con la B c'entra comunque poco; i giallorossi li consideravo favoriti e tuttora ho un'ottima considerazione anche se non hanno mantenuto tutte le premesse; i biancazzurri sono abituati a lottare da anni in alta classifica. Ragionando sulla carta Il Benevento per me ha l'organico migliore... In generale si tratta di un campionato bello, in contrapposizione ai problemi organizzativi che lo hanno caratterizzato, che conferma l'appeal della Serie B».


In chiusura parliamo del prossimo avversario rosanero. Il Venezia era partito con l'obiettivo di riconfermarsi ma le cose sono andate in modo diametralmente opposto rispetto alle aspettative e proprio oggi i lagunari hanno annunciato l'ingaggio di Serse Cosmi, terzo allenatore della stagione dopo Vecchi e Zenga. Secondo lei che partita dovremo attenderci lunedì sera?


«La partita successiva ad un esonero di un allenatore spesso coincide con una reazione dei giocatori che culmina in prestazioni di un certo livello: trovarsi di fronte un Venezia fresco di cambio tecnico può dunque aumentare i rischi per il Palermo. Allo stesso modo in cui il Brescia è stata una bella sorpresa il Venezia è sicuramente una delle delusioni più cocenti di questo campionato. Non credo che Serse Cosmi cambierà inizialmente tantissimo dal punto di vista tattico, considerando che è arrivato da poco. Anche se l'ambiente del "Penzo" è sicuramente meno caldo rispetto a quelli in cui solitamente ti puoi imbattere in Italia i lagunari restano una squadra sulla carta forte che giocherà con degli input in più».


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