Parma cantiere aperto, ma ha ambizioni da A

Al Barbera arrivano i ducali di D'Aversa: non proprio l'avversario migliore da incontrare in un momento del genere

Parma cantiere aperto, ma ha ambizioni da A

Nuovamente con l’organico ridotto all’osso a causa delle partite internazionali, il Palermo oggi pomeriggio riceve al “Barbera” (in una sfida che, guardando al passato recente, avrebbe poco da spartire con la cadetteria) il Parma: teoricamente non proprio l’avversario migliore da incontrare in un momento del genere. Dopo il doppio salto dalla D alla B i biancocrociati (o gialloblù, dipende dal vostro grado di nostalgia) si son presentati ai nastri di partenza con dichiarate ambizioni di promozione, allestendo quella che, nomi alla mano, è una delle rose più competitive del campionato per profondità e spessore. 

 

La squadra allenata da Roberto D’Aversa ha conquistato dieci punti nelle prime sette partite: un inizio tutto sommato buono se visto in termini di classifica, ma certamente meno brillante rispetto alle grandi aspettative iniziali, soprattutto in termini realizzativi. Nonostante un reparto avanzato che vanta nomi di tutto rispetto come Calaiò, Di Gaudio e Siligardi per citarne alcuni, il Parma ha segnato solamente sei gol: non proprio numeri all’altezza di chi ha la Serie A come obiettivo.

 

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Schierati in campo sempre con il 4-3-3, i ducali, che spingono tantissimo sulle corsie laterali con i terzini che si sovrappongono e gli esterni alti che convergono verso l’area, hanno mostrato anche di avere buone idee di gioco ma non riescono ad esprimerle con continuità: il fatto che quattro dei sei gol siano stati segnati da due difensori centrali (lo squalificato Di Cesare e il capitano Lucarelli, in rosanero nel 2002/2003) in situazione di palla inattiva rende l’idea di quanto il Parma sia ancora un cantiere aperto.

 

Ciò di cui sopra non significa comunque che non bisogna preoccuparsi, perché di giocatori che possono fare male il Parma ne ha parecchi: oltre a tutti i nomi (Lucarelli compreso) menzionati in precedenza  bisognerà tenere d’occhio Roberto Insigne (che probabilmente partirà titolare con Di Gaudio pronto a subentrare a gara in corso con le squadre più lunghe) e Jacopo Dezi, incursore di collaudata esperienza nella categoria che può fare veramente male con i suoi inserimenti. 

 

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Per ottenere un risultato che, alla luce anche delle ristrettezze in organico, sarebbe un enorme segnale di forza, il Palermo dovrà giocare una gara gagliarda in cui la priorità è (vista la situazione) senza dubbio un’attenzione maniacale in fase difensiva, soprattutto nei calci piazzati. Al tempo stesso bisognerà cercare di attaccare velocemente un avversario che pur essendo ben organizzato in fase difensiva, tende sempre a sbilanciarsi un po’ e a concedere invitanti situazioni in contropiede.