Perché va via Sicignano. I motivi di un addio doloroso

Perché va via Sicignano. I motivi di un addio doloroso

 

 

Se fosse una canzone di Antonello Venditti, sarebbe "Amici mai", perché l'amore tra il Palermo e Sicignano non è un semplice rapporto di amicizia, anzi amici non potrebbero essere mai perché:

"certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili, indissolubili, inseparabili. Ma amici mai per chi si cerca come noi non è possibile"

 

Ed è vero, Vincenzo Sicignano non è un preparatore dei portieri. È il portiere di Palermo e del Palermo, quello che da solo incitava la Curva Nord quando gli avversari non erano Milan, Inter e Juve ma c'era quel "maledetto" Savoia, quando i campi temibili erano Nocera Inferiore, Castellammare di Stabia e Andria. 

Undici anni a difendere i pali del Palermo, prima come secondo di Bonaiuti e Mareggini, poi titolare fisso tra serie B e tanta serie C1. 


Che incredibile Vicé, l'idolo di una tifoseria, quella rosanero che ha sempre vibrato di passione per il picciotto di Pompei. 
E non poteva essere un amore la decisione di un ritorno a Palermo nel 2012, prima come preparatore dei portieri della Primavera, poi dal 2015 come parte integrante in prima squadra.

Un campione dentro e fuori dallo spogliatoio. A dirlo non siamo noi, ma i portieri che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Primo su tutti proprio Sorrentino che con Sicignano ha stretto un rapporto indissolubile. Adesso però, dopo 11 stagioni da giocatore e sette da preparatore dei portieri le strade di Sicignano e del Palermo si separeranno nuovamente. 

 

Per sempre? Chi lo sa, di sicuro dal primo luglio si cambia. 
La società ha ringraziato chi fino ad ora ha servito la causa, ma come ha detto lo stesso Lucchesi: "un ciclo si è chiuso".

Via lo staff medico, via la dirigenza del settore giovanile, via anche Sicignano. Decisioni giuste o sbagliate? Chi lo sa? A decretarlo come sempre sarà solo il campo.


Eppure perché va via Sicignano? Una decisione presa di comune accordo tra il club e il tecnico Marino che vuole portarsi a Palermo il proprio staff tecnico, compresi gli allenatori dei portieri.

Una scelta ponderata a lungo e quasi suggerita anche dalla scadenza del contratto che in ogni caso sarebbe scaduta naturalmente il prossimo 30 giugno. Una ferita per gran parte della tifoseria rosanero, così affezionata al mitico Vicé, e al contempo l'ennesima prova di un taglio netto col passato.