Palermo, senatori cercasi: i «big» non incidono

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Senatori cercasi. La sconfitta a Licata, per quanto indolore in termini di classifica, ha evidenziato come manchi al Palermo la personalità dei "big" chiamati a trascinare la squadra nei momenti di difficoltà. 

 

«Il girone di ritorno ha messo in mostra una squadra che si è retta sulla sfrontatezza degli Under, sulla loro incoscienza e sulla loro fame di arrivare. La sconfitta di Licata dice questo e, per le ultime nove partite di campionato, è bene che chi ha tanti campionati sulle spalle torni a incidere» scrive Fabrizio Vitale per la Gazzetta dello Sport, difatti se da un lato i vari Pelagotti, Crivello e anche Martinelli nonostante qualche giornata sottotono dimostrano sempre un encomiabile impegno in altri senatori manca proprio la giusta determinazione. 

 

Partendo dall'attacco, dove ha lasciato perplessi la scelta di non schierare punte di peso nonostante ce ne siano tre in rosa, lascia comunque riflettere il fatto che nella ripresa sia subentrato il giovane Lucca lasciando in panchina giocatori del calibro di Sforzini e Ricciardo. Per Pergolizzi lasciare fuori giocatori di questo calibro, ai quali nessun allenatore rinuncerebbe mai, evidentemente il rendimento offerto dai due "big" dell'attacco rosanero durante la preparazione settimanale non è stato ritenuto soddisfacente. Ricciardo non segna su azione da novembre e il suo periodo di buio è culminato nello stop per infortunio durato più di un mese, per quanto riguarda Sforzini invece dopo le prestazioni convincenti post-infortunio dell'attaccante messinese, nelle ultime tre gare è stato tanto anonimo da perdere il posto da titolare. Si chiude infine con Floriano, che dopo la partenza super nei primi match ha visto una netta involuzione che lo ha portato a realizzare un solo gol su azione e a venir risucchiato anche lui nella "crisi" dei big. 

 

A centrocampo condizione non ottimale di Martin ha dato maggiore spazio a Juan Mauri che, tuttavia, non è riuscito a convincere appieno in termini di determinazione nonostante le chance arrivate per sostituire il francese in cabina di regia. Anche nel pacchetto arretrato l'altalenanza e l'irruenza di Lancini sono ormai delle costanti, con tanto di liscio in occasione del secondo gol del Licata che non ti aspetti minimamente da un giocatore che fino all'anno scorso calcava i campi di Serie B.

 

La sostanza è che manca la determinazione, usando un termine napoletano la "cazzimma" dei senatori che dovrebbero trascinare la squadra nei momenti più difficili soprattutto a livello mentale. In un finale di campionato che si deciderà colpo su colpo con il Savoia la solidità mentale e la grinta saranno elementi chiave, e i senatori rosanero dovranno dimostrare di essere davvero quelli che possono fare la differenza. 


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