Gli eroi della promozione del 2004 oggi. Parte 2

Un viaggio in due parti per scoprire dove sono e cosa fanno adesso gli artefici della cavalcata verso la serie A di 14 anni fa.

Gli eroi della promozione del 2004 oggi. Parte 2

 

Il 29 Maggio 2004, in un Barbera gremito di gente, il Palermo battendo 3-1 la Triestina tornava in serie A dopo un'attesa di 31 anni. Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto dove sono e cosa fanno adesso gli allenatori, i difensori e i centrocampisti che 14 anni fa hanno compiuto la cavalcata trionfale verso la massima serie; in questa seconda parte concludiamo con i centrocampisti e gli attaccanti.

 

Centrocampo, dunque, e non possiamo che iniziare con il capitano, Eugenio Corini. Uno dei giocatori più amati dai tifosi, "il Genio" di Bagnolo Mella è rimasto al Palermo fino al 2007, anno in cui si trasferisce al Torino e dove rimane fino al ritiro nel 2009. Da lì la carriera da allenatore, sedendo soprattutto nelle panchine delle due squadre del suo cuore: il Chievo Verona e proprio il Palermo, esperienza però conclusasi con le dimissioni; dopo l'esonero al Novara attualmente è senza squadra. Altro giocatore di quella promozione amato dalla tifoseria è Lamberto Zauli: il "principe" si è ritirato dal calcio nel 2009 con la maglia del Bellaria Igea Marina ed ha iniziato il suo percorso da allenatore che lo ha portato oggi, dopo una lunga gavetta in serie C, a sedere sulla panchina della primavera dell'Empoli. Emanuele ed Antonio Filippini, i gemelli rimasti impressi nella memoria dei tifosi per il loro spettacolo rock durante la festa promozione, dopo l'esperienza rosanero hanno visto le loro carriere intrecciarsi fra Lazio, Treviso e Livorno rimanendo quasi sempre insieme fino al ritiro di Emanuele nel 2009, che ha iniziato la guida tecnica delle giovanili del Brescia e adesso allena il Rezzate. Antonio ha continuato a giocare fino al 2011 chiudendo al Brescia e prendendo la stessa strada del fratello, che lo ha portato a sedere oggi sulla panchina del Trento. Daniele Di Donato, veterano della serie B con ben 413 presenze (terzo nella classifica dei giocatori con più partite disputate di sempre in cadetteria) dopo il ritiro nel 2014 ha allenato le giovanili del Modena e adesso è il tecnico dei dilettanti dello Jesina. Carriera importante per Simone Pepe, che dopo l'esperienza in rosa ha vestito soprattutto la casacca dell'Udinese e quella della Juventus, collezionando anche ben 23 presenze in Nazionale condite dalla convocazione per i mondiali del 2010 in Sudafrica; ritiratosi ufficialmente dal calcio l'anno scorso, adesso è diventato un procuratore sportivo. Massimo Mutarelli, lasciato il Palermo, è diventato un elemento importante della Lazio di Delio Rossi; ha terminato la sua carriera nel 2012 con la casacca dell'Atalanta e adesso è il vice di Di Biagio nella Nazionale italiana under-21. Ancora in attività è invece Andrea Gasbarroni, che a quasi 37 anni si diverte ancora in serie D con la maglia del Bra; stessa cosa per Evans Soligo, uno dei tanti giocatori portati da Zamparini dal Venezia, che addirittura ad oggi fa parte della rosa proprio del lagunari guidati da Pippo Inzaghi. Salvatore Masiello, coinvolto anche lui nello scandalo calcioscommesse, è attualmente svincolato. Per ultimo, ma non meno importante, Gaetano "Tanino" Vasari, tornato al Palermo proprio nell'anno della promozione del 2004. Lasciati i rosa, "Speedy Vasari" ha proseguito la sua carriera concludendola, insieme ad altri due storici "picciotti" ovvero Cardinale e La Vardera, alla Palermitana, squadra di dilettanti di Carini; adesso è proprietario di un panificio nelle vicinanze dello stadio. 

 

Parlando di attaccanti il primo nome che compare nell'immaginario collettivo dei rosa, nel bene e nel male, è quello di Luca Toni. Carriera importante quella del "gigante di Pavullo", che nell'anno della promozione fu capocannoniere del campionato di serie B con 30 gol e ne segnò 20 l'anno successivo in serie A, guadagnando la convocazione in Nazionale e togliendosi la soddisfazione di segnare il suo primo gol azzurro proprio al Barbera, contro la Norvegia. Poi il trasferimento alla Fiorentina, con cui vince la classifica capocannonieri della serie A e la scarpa d'oro con 31 gol, e il passaggio al Bayern Monaco all'età di 30 anni. Dopo l'esperienza in Baviera è iniziato un lento declino in cui Toni ha cambiato numerose maglie fino alla "rinascita" all'Hellas Verona, con cui torna a segnare valanghe di gol vincendo addirittura la classifica capocannieri, a 38 anni, con 22 reti; ritiratosi dal calcio nel 2015, adesso l'ex centravanti è diventato dirigente sportivo. Suo compagno di reparto nel 2004 era Jedaias Capucho Neves, meglio conosciuto come Jeda; dopo i rosa l'attaccante brasiliano ha cambiato ben 15 maglie sparse fra le varie leghe italiane ed oggi gioca ancora con la casacca della Vimercatese Oreno. Infine John Olufemi, solo 2 presenze quell'anno al Palermo, ha avuto un'anonima carriera conclusasi nel 2009 in Svizzera, con la maglia del Bellinzona. 

 

Un lungo viaggio fra passato e presente, fra la memoria di una città in festa, che acclamava i propri eroi e si colorava di rosa e di nero, e una realtà di insoddisfazione, di contestazioni, di un Barbera vuoto e di una città in cui il nero sembra dominare sul rosa. Il ricordo di una delle più belle imprese della storia rosanero, con la speranza che, rivedere nuovamente degli eroi a Palermo, è ancora possibile.