Palermo, deferiti la società e Maurizio Zamparini

Palermo, deferiti la società e Maurizio Zamparini

 

Il Procuratore Federale e il Procuratore Federale Aggiunto, esaminati gli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ed espletata la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, "hanno deferito al Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare per una serie di irregolarità gestionali Maurizio Zamparini, all'epoca dei fatti presidente del Consiglio di Amministrazione del Palermo, Anastasio Morosi e Giovanni Giammarva, rispettivamente presidente del Collegio sindacale e presidente del Consiglio di Amministrazione". La società è stata deferita per responsabilità diretta e per responsabilità oggettiva.

 

Nel dispositivo di deferimento, della lunghezza di dieci pagine, a Maurizio Zamparini si fa riferimento a tutti gli escamotage utilizzati per cercare di aggirare le norme sui bilanci delle società di calcio, soprattutto in merito alla questione relativa alla compravendita del marchio. Si legge infatti che “nella voce dello stato patrimoniale ‘Partecipazioni in imprese’ controllate, riportavano un valore della partecipazione in Mepal srl di 18 milioni 53.664 euro, a fronte di un valore effettivo di 12 milioni 509mila euro, con una differenza pari dunque a 5 milioni 544.644 euro. Iscrivevano nello stato patrimoniale una riserva straordinaria da conferimento pari a 25 milioni 150.190 euro, sopravvalutata per 5 milioni 544.644 euro, così riportando un patrimonio netto della società pari a 10 milioni 966.847 euro, superiore di 5 milioni 544.644 rispetto a quello reale”.

 

Sempre secondo il dispositivo, sulla faccenda relativa a Mepal, i deferiti “ricomprendevano, alla voce 'crediti verso altri' dello stato patrimoniale, un credito inesistente pari a 40 milioni di euro asseritamente vantato nei confronti della Alyssa sa (società, con sede a Lussemburgo, priva di patrimonio e apparentemente amministrata da soggetti stranieri ma di fatto riconducibile a Maurizio Zamparini), quale prezzo della vendita delle quote di partecipazione nella società Mepal srl, come da contratto del 30 giugno 2016 e, in ogni caso, indicava un credito non corrispondente all'effettivo valore delle quote cedute, pari a 14 milioni 156mila euro”.

 

Al momento è difficile capire cosa rischi effettivamente il Palermo, ma al termine del confronto fra Procura Federale e tribunale del capoluogo siciliano le accuse sono piuttosto gravi. Ipotizzabile una penalizzazione in classifica, da scontare in questo campionato o nel prossimo in caso di slittamento della sentenza, fino ad arrivare alla più estrema delle conclusioni ovvero l'esclusione dal campionato di appartenenza come prevede il regolamento federale in caso di manipolazione di tre campionati di fila.

 

CLICCA QUI per leggere il testo integrale di dieci pagine.