Matteo Brunori: se il buongiorno si vede dal mattino

Matteo Brunori: se il buongiorno si vede dal mattino

Non serve poi chissà quanto tempo per iniziare a conoscere un attaccante come Brunori: qualche sponda, due-tre movimenti ad attaccare la profondità, i primi tiri in porta. Finora, l’italo-brasiliano ha giocato solo un’amichevole in famiglia ed una partita ufficiale con il Palermo, ma certe giocate già lasciano ben sperare.

Certo, qualche volta l’apparenza inganna anzi delude: il campionato non è iniziato, le partite decisive arriveranno tra qualche tempo e si dovrà valutare soltanto poi la risposta del ragazzo. Possiamo però iniziare a fare le prime considerazioni.

Punto primo, lapalissiano, Matteo Brunori non è un rincalzo a Pietro Cianci: i due centravanti hanno caratteristiche diverse, scegliere l’uno o l’altro non significa la stessa cosa. E, checché Castagnini dica il contrario, qualcosa cambiava anche in termini economici: Cianci pretendeva un ingaggio altissimo, Brunori è arrivato in prestito secco. Che la cosa abbia avuto un peso è scontato, datoché il Calciomercato è fatto principalmente di valutazioni economiche. Il prestito dà chiari vantaggi nell’immediato, tuttavia c’è il rischio molto concerto di valorizzare un giocatore che a luglio 2022 non sarà più tuo.

Sul piano tecnico, il primo impatto di Brunori è certamente positivo. L’attaccante di Macaè sa proporsi con grande costanza, abbassandosi anche qualche decina di metri pur di venire a giocare il pallone. Inoltre, dispone di una tecnica non indifferente: abilissimo a colpire di testa, Brunori sa anche giocare con i piedi e ha compiuto alcuni lanci di 20-30 metri al millimetro per le correnti esterne. Si tratta di un fattore importante, perché Brunori ti permetterà di lasciare respirare la manovra, senza dare grandi punti di riferimento alle difese avversarie.

Da questo punto di vista, Soleri è ben differente. Il mister crede possano completarsi a vicenda e lo ha ribadito nel post-partita, ma il primo esperimento non ha funzionato granché. I due devono trovare ancora il modo di dialogare, più in generale si dovrà capire quanto il gioco valga la candela: così facendo perdi un elemento sulla trequarti, magari un fantasista capace di accendere la partita con una giocata improvvisa.

Pertanto, il passaggio al 3-4-2-1 ha dato risposte più convincenti e ha concesso a Brunori, riconfermato anche nel secondo tempo, di svariare su tutto il fronte d’attacco con maggiori libertà.

Del resto, non è certo questo il momento per prendere una netta posizione. Il campionato, ormai alle porte, saprà chiarire ogni dubbio.