Non è una A2, è la serie B e il Palermo ci deve stare dentro
Il Palermo si ritrova, quasi arrivati al giro di boa di questa serie B, in una posizione di non totale tranquillità. I rosanero hanno faticato forse più del previsto, ma la vittoria di Benevento ha ridato a tutto l’ambiente quella serenità che serviva per affrontare le prossime quattro partite di dicembre.
Questa serie B, però, l’abbiamo sopravvalutata un po’ tutti. Si è parlato tantissimo in estate di una sorta di A2, ma i fatti sembrano smentire questa analisi. Ci sono davvero poche squadre che emergono per valori tecnici importanti, e ce ne sono ancora meno che mostrano un gioco fluido e divertente. Si lotta, certo, si battaglia per ogni punto, ma la classifica resta sempre cortissima, tanto che con due vittorie sei terzo e con due sconfitte sei terzultimo. Attualmente sembra che solo la Reggina e il Frosinone tengano un passo diverso dalle altre, ma persino i ciociari nelle ultime due gare non hanno trovato la vittoria. Insomma, c’è grande equilibrio, lo dimostra il fatto che le squadre sotto in classifica possono sempre andare a fare risultato in campi ostici.
La squadra di Corini, dunque, nonostante le ormai famose lacune da colmare a gennaio, ci può e ci deve stare dentro in questa serie B: poche squadre hanno portieri affidabili come Pigliacelli, o attaccanti della stessa caratura di Brunori, e quasi nessuno probabilmente ha centrocampisti giovani e forti come Claudio Gomes. L’obiettivo di questo importantissimo dicembre deve essere proprio questo: puntare sulle certezze, limare gli errori, provenienti troppo spesso da leggerezze in difesa o poco coraggio nello sbilanciarsi quando la partita lo richiede, e stare più dentro possibile a questa serie B, che non è assolutamente una A2.