Piccoli accorgimenti per migliorare il Barbera nel breve periodo

Il Renzo Barbera è di certo uno stadio affascinante, caloroso e a detta di quasi tutti assolutamente da non sostituire, al massimo da riammodernare. Quest’anno, come quasi sempre nella storia rosanero, l’impianto di Viale del Fante si sta rivelando un prezioso alleato della squadra: sono cadute quasi tutte le big, dal Genoa al Parma passando per Bari e Reggina.
Come ormai è noto, i tempi burocratici per metter mano in maniera consistente agli impianti italiani sono biblici. Il caso del Barbera, poi, che sorge su suolo regionale ma è di proprietà del comune, rappresenta un “unicum”. Detto ciò, però, ci sono dei piccoli accorgimenti che potrebbero venire presi senza troppo sforzo che ridarebbero non poco lustro allo stadio. Il primo, senza dubbio, è quello di ripristinare appieno l’impianto audio. Se in gradinata e in tribuna le parole dello speaker arrivano bene, lo stesso non si può dire per le due curve, specialmente per la curva nord: un intervento davvero poco invasivo ma molto utile.
La seconda cosa da fare assolutamente sarebbe quella di rimuovere le barriere che circondano i settori: nel 2023 è davvero anacronistico ed esteticamente inguardabile avere degli spalti separati dal campo con delle vetrate spessissime, che inoltre limitano la visibilità agli spettatori che per forza di cose devono occupare le file più basse, come i tifosi affetti da disabilità in curva. Ormai in quasi tutti gli stadi questo sta avvenendo, siamo sicuri che sarebbe una cosa molto facilmente ottenibile anche in un impianto importante come quello della quinta città d’Italia, dato che comunque si sta parlando di un esborso economico minimo. Abbiamo visto proprio venerdì come nello splendido stadio Marassi di Genova l'impatto incredibile che davano gli spalti direttamente a ridosso del campo: in una parola, magico.