Nestorovski: "Palermo, hai ancora tempo, ma serve continuità"

Nestorovski: "Palermo, hai ancora tempo, ma serve continuità"

In un'interessante intervista di oggi, il quotidiano Repubblica ha deciso di dare spazio ad un ex attaccante rosanero che ha vissuto anni importanti in Sicilia, giocando anche la B e sfiorando la promozione due volte. Stiamo parlando del macedone Nestorovski, che ha così commentato:

"Palermo ha rappresentato il periodo più bello della mia vita, sia per me che per la mia famiglia. Lì ho trascorso anni indimenticabili e ho avuto l’opportunità di misurarmi con il calcio che conta".

Nestorovski segue con interesse il percorso del Palermo, ora sotto la guida del City Group, e vede di buon occhio i cambiamenti avvenuti: "Il City Group ha portato investimenti significativi, acquistando giocatori di valore e costruendo una squadra competitiva. Al momento, i risultati non si vedono ancora, ma sono sicuro che arriveranno. Questa squadra ha un potenziale che va oltre la Serie B e, con tutti quegli acquisti, mi aspettavo di vederla già ai vertici".

L’ex attaccante rosa ha poi parlato del peso del fattore casalingo e dell’atmosfera unica dello stadio "Renzo Barbera": "Quando giocavamo al “Barbera”, vincere era quasi una consuetudine. Giocare davanti a 25 o 30 mila tifosi era uno stimolo incredibile. Non riesco a capire perché ora la squadra sembri in difficoltà. La pressione c’è sempre, ma non può essere una scusa: la tifoseria ci sosteneva dal primo minuto e credo sia ancora così".

Riguardo al futuro, Nestorovski è fiducioso: "Il Palermo può ancora puntare alla Serie A, ma serve maggiore continuità nelle vittorie".

Con un pensiero nostalgico, l’attaccante ha concluso ripensando al suo ultimo anno con la maglia rosanero: "Cambierei solo l’ultima stagione, segnata da problemi societari che ci hanno tolto la serenità. Meritavamo la promozione, ma c’erano troppe incertezze sul futuro. Tra nuovi acquirenti e continui cambi al vertice, non sapevamo mai chi fosse al comando. Avremmo voluto rimanerne fuori, ma le vicende esterne facevano troppo rumore".