Mafia, il boss a rischio Coronavirus torna a casa

Mafia, il boss a rischio Coronavirus torna a casa

IMMAGINE  SIAMO SU INSTAGRAM

Twitter SIAMO SU TWITTER

FACEBOOK SIAMO SU FACEBOOK

 

"E’ a rischio Coronavirus, per le sue condizioni di salute", hanno scritto gli avvocati nella loro istanza. 


Il boss dell’Uditore Pino Sansone, 69enne, è andato ai domiciliari. 
L’ex vicino di casa di Totò Riina nel residence di via Bernini, secondo gli avvocati “è a rischio di contagio da Coronavirus”.

E il Tribunale del riesame di Palermo, probabilmente tenendo conto del fatto che Sansone, nuovamente arrestato a luglio, era recluso nel carcere di Voghera, dove nei giorni scorsi è morto un detenuto ammalato di Covid 19, ha deciso di concedergli gli arresti domiciliari.

"Nell’istanza presentata al tribunale del riesame abbiamo allegato una corposa documentazione medica", dice l’avvocato Giovanni Rizzuti, che assiste il costruttore Sansone assieme al collega Marco Giunta. "Nel carcere di Voghera la situazione era diventata davvero a rischio".

 

Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Amelia Luise, aveva fatto opposizione a tale concessione. 
Sansone, che ha già scontato una condanna per associazione mafiosa, è tuttora tra i protagonisti di maggiore rilievo dell’ultima riorganizzazione di Cosa nostra

Il pentito Sergio Macaluso - si legge su La Repubblica-Palermo - ha raccontato che tre anni fa Sansone era stato uno dei grandi sponsor di Giuseppe Biondino per la nomina a reggente del mandamento di San Lorenzo: "Alla riunione, che organizzai in un appartamento della zona di via Lancia di Brolo, c’erano anche Filippo Bisconti, Paolo Calcagno e Pietro Salsiera". Tutti rilevanti nei clan mafiosi.

 

Pino Biondino fu sorpreso, grazie alle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo e della squadra mobile, con un altro costruttore di rilievo: Baldassare Migliore, arrestato l’anno scorso con l’accusa di essere un esponente della famiglia mafiosa dell’Uditore e legato a Giuseppe Biondino, figlio di Salvatore, che fu l’autista di Totò Riina.

Pino Sansone è uno dei primi autorevoli mafiosi a cui vengono concessi gli arresti domiciliari ai tempi del Coronavirus. Nelle scorse ora, stessa sorte per il  boss Francesco Bonura, su decisione del giudice di sorveglianza di Milano.


 

ALTRI ARTICOLI

 

LA PROPOSTA SHOCK: FERMARE IL CALCIO FINO AL 2021

 

RIPRESA ALLENAMENTI: LA NOTA DELL'AIC

 

SERIE C, DUE GIRONI E SEMIPROFESSIONISMO

 

ZENGA SENZA FRENI: «PASTORE SEMPRE IN CAMPO. ZAMPARINI SA»

 

LND: UN MILIONE DI CALCIATORI IN ATTESA DEL VERDETTO FINALE